• Trasporto pubblico locale a rischio in Sicilia, secondo i sindacati
  • Appello alla Regione di Asstra Sicilia, “Eroghi prestissimo i 60 milioni da tempo trasferiti dallo Stato”
  • Le somme non sono mai state erogate alle aziende siciliane del comparto

Le aziende del Trasporto Pubblico locale (Tpl) rischiano il collasso visto che alle ataviche difficoltà del settore si sono aggiunti danni dovuti alla pandemia che ha messo in ginocchio il settore. “Facciamo appello alla Regione siciliana perchè velocizzi le procedure di erogazione dei fondi che lo Stato ha trasferito per destinare proprio al Tpl” dice Claudio Iozzi, Presidente di Asstra Sicilia.

Appello alla giunta regionale

“La crisi non riguarda solo le aziende private ma ormai investe anche e soprattutto quelle a capitale pubblico che non riescono più a far fronte ai costi. Si tratta di un settore che impiega migliaia di lavoratori e che garantisce il diritto alla mobilità dei siciliani”. “Siamo sicuri – aggiunge Iozzi – che il presidente Musumeci e gli assessori Falcone e Armao raccoglieranno questo accorato appello e sapranno tagliare i tempi di una burocrazia i cui tempi sono troppo spesso inadeguati all’emergenza attuale”.

In ballo ci sono 60milioni di aiuti statali

Le aziende del trasporto su gomma private e pubbliche bussano alla Regione Siciliana, stanche di attendere 60 milioni di euro, somme che lo Stato ha trasferito alla Regione, ma che non sono mai state erogate alle aziende siciliane del comparto. “Da oltre un anno ormai le aziende del trasporto su gomma patiscono una crisi economico-finanziaria scatenata dalla pandemia, nonostante ciò con enormi difficoltà siamo andati avanti, ma adesso non possiamo più attendere i tempi dei cavilli e della burocrazia incapace di guardare concretamente alle esigenze delle imprese – spiega Antonio Graffagnini, presidente di Anav Sicilia –. Qua si corre il serio rischio di far crollare aziende con centinaia di dipendenti”.

Nuovo appello alle istituzioni

“Facciamo appello al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore all’Economia Gaetano Armao e all’assessore ai Trasporti Marco Falcone – aggiunge Graffagnini – affinché si possa sbloccare una situazione che è cristallizzata da mesi, ci diano in tempi rapidi queste benedette somme che riguardano i mancati ricavi. Lo Stato le ha trasferite con legge statale alle Regioni per sostenere parzialmente le aziende nel periodo di pandemia. Mentre in altre regioni le imprese – aggiunge – hanno già incassato da tempo questi importi, così come quelli relativi alla copertura degli oneri da rinnovo del contratto autoferrotranvieri, in Sicilia ancora restiamo in attesa e nel frattempo rischiamo tutti di chiudere i battenti. Qualcuno comprenda una volta per tutte che la nostra attesa non può essere sine die”, conclude Graffagnini.