Mentre il centrodestra continua a litigare e il centrosinistra cerca un improbabile accordo per non buttare fra i rifiuti le primarie e il loro risultato, non c’è solo Cateno De Luca in corsa con la sua ciurma di Iene. In Sicilia si respirano prove tecniche di terzo polo anche se in forma diversa da quella tentata a Palermo con la candidatura d Fabrizio Ferrandelli.

Accordo Azione – Italia Viva nell’isola

Così, esattamente come sta avvenendo a livello nazionale, anche in Sicilia potrebbe stringersi un patto fra Azione e Italia Viva ovvero fra agli uomini e le donne di Calenda e quelli di Renzi. Se, infatti, +Europa viaggia verso il centrosinistra e Ferrandelli resta in casa Bonino, lo strappo fra Calenda e il Pd a Roma significa separazione anche dell’alleanza Azione +europa che era maturata a palermo proprio intorno alla candidatura a sindaco di Fabrizio Ferrandelli.

Le differenze fra Roma e Palermo

Se, però, Calenda a Roma ha fatto campagna acquisti dei delusi di Forza Italia e adesso avrà il problema di trovare spazi di possibile elezione per nomi come Carfagna, a Palermo il tema dell’alleanza con Iv passa anche dalla presenza del principale luogotenente di Renzi, Davide Faraone. Nulla, dunque, è scontato visti i rapporti di forze tutti da costruire.

Il ritiro di Musumeci toglie il tappo alle voci

in questo quadro il ritiro dalla corsa per il Musumeci bis del presidente dimissionario apre scenari fino a ieri solo sussurrati ma ritenuti improbabili. Fra questi la pazza idea di Azione, in coppia con Iv, di schierare un proprio candidato alla Presidenza della Regione per marcare la propria presenza in maniera chiara e contribuire alla costruzione progressiva del terzo polo, quello riformista più che centrista.

Il nome di Armao

E le voci, subito raccolte anche dalle dichiarazioni di Raffaele Lombardo, dicono che si stia pensando a Gaetano Armao come candidato presidente del campo riformista. Niente di ufficiale e nessun commento da parte di alcuno. neanche a livello ufficioso gli ufficiali di questa flotta in trattativa vogliono parlare di questa ‘pazza idea’ ma le voci sono insistenti. E da qualcosa, in politica, le voci nascono sempre. Anche quando non si dovessero concretizzare.

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