Mario Balotelli è senza dubbio uno dei migliori talenti che il nostro calcio ha prodotto negli ultimi dieci anni. Tuttavia un po’ per colpa sua un po’ per altre situazioni contingenti, l’eterna promessa italiana è stata destinata a rimanere tale.

CESSIONE PALERMO: ENTRO IL 30 DICEMBRE IL CLOSING O SALTA TUTTO

Lontani i tempi in cui a suon di gol trascinvava un’intera nazione alla finale degli Europei di Kiev nel 2012. Quell’esultanza in faccia a Neuer dopo la doppietta con la Germania è storia, che vorremmo non invecchiasse mai ma è passato più di un lustro.

Oggi a distanza di qualche stagione e con 28 primavere alle spalle poco è cambiato: proprio in questi minuti il suo tecnico al Nizza Vieira (ex stella di Arsenal, Juve e Inter) lo ha scaricato, concedendogli le vacanze anticipate e annunciando pubblicamente la possibilità che venga ceduto già a gennaio.

Ma qualche anno fa, proprio prima di andare in Costa Azzurra, SuperMario è stato a un passo dal Palermo: Zamparini dava già i primi cenni di cedimento e aveva bisogno di un colpo grosso per non far disperdere eccessivamente l’amore dei tifosi per la squadra.

Balotelli sembrava anche propenso ad accettare le lusinghe della sua squadra natale (nato il 12 agosto 1990 a Palermo) ma fu soprattutto Mino Raiola a non avallare l’affare. Anche la Puma minacciò di risolvere anticipatamente il contratto di sponsorizzazione se Mario fosse andato in un club così poco blasonato com’erano i rosanero nell’estate 2016.

Alla fine Balotelli si trasferì al Nizza, una delle migliori formazioni in Francia dove a suon di gol convinse e non poco, tanto da far “crocifiggere” Ventura, ai tempi ct della nazionale per non averlo convocato nemmeno una volta in nazionale. Il Palermo, invece, finì per comprare Diamanti: una bella figurina Panini più che un acquisto utile alla causa.