Due aggressioni in centro da parte di una banda di ragazzine. La prima è avvenuta lo scorso martedì in via Maqueda a Palermo. Tre ragazzine giovanissime hanno aggredito una coetanea picchiandola e strappandole in telefonino.
L’aggressione in via Maqueda
La rapina non si è compiuta per l’intervento idi un giovane senegalese che avrebbe assistito alla scena e ha bloccato una delle ragazzine recuperando il telefonino. All’episodio hanno assistito diversi testimoni.
In questo caso non è ancora chiaro se dopo l’aggressione sono state avvertite le forze dell’ordine.
L’aggressione in via Ruggero Settimo
Una seconda aggressione si è verificata in via Ruggero Settimo ieri pomeriggio.
Anche in questo caso tre ragazzine hanno picchiato una giovane con calci e pugni. In soccorso della vittima sono arrivati diversi passanti. La giovane raccontava, raccontano i testimoni, che non conosceva le ragazze che l’hanno picchiata.
Stava passeggiando e le tre si sono avventate contro senza alcun motivo. In questo ultimo caso sono stati chiamati i poliziotti che indagano. Dopo l’aggressione le ragazzine sono fuggite.
Gli agenti stanno visionando le telecamere per cercare di ricostruire quanto accaduto e risalire alle ragazzine che hanno picchiato le giovani. La vittima di questa seconda aggressione è rimasta per lunghi minuti a piangere circondata da tanti passanti che cercavano di rincuorarla.
Operazione Arabzone a Palermo
Nei giorni scorsi la polizia aveva eseguito alcuni arresti nei confronti di una banda che aggrediva e rapinava i passanti. Il loro nome di battaglia era Arabzone 90133. Zona araba con il Cap del centro storico di Palermo e i luoghi della movida, dove una banda di magrebini e italiani aggrediva con violenza e rapinavano le vittime prese di mira. Il branco alimentava il proprio potere e predominio con i profili social su Tik Tok, Youtube e Instagram con quasi mille e cinquecento follower.
Nei weekend la zona attorno a via Maqueda si sentivano i padroni tanto che hanno aggredito, picchiato e rapinato un poliziotto libero da servizio che era intervenuto per proteggere alcune coppie prese di mira dal branco e un disabile in carrozzina. In quell’occasione il poliziotto sparò alcuni colpi di pistola in aria.
Sono 11 le persone, sei maggiorenni e cinque minorenni, raggiunte da un provvedimento cautelare del gip di Palermo ed eseguite dalla squadra mobile che ha condotto le indagini. Cinque sono finiti in carcere, uno ai domiciliari e i minorenni, due al Malaspina e tre in comunità. Il branco sarebbe responsabile di aggressioni, alcune violente, con bottiglie di vetro rotte e bastoni: le vittime i giovani che trascorrono le notti nei pub della zona. I pestaggi e le rapine sarebbero avvenute da gennaio al 15 giugno.
Il branco, le aggressioni e Tik Tok e Instagram
Il branco controllava la zona del centro e qui metteva in atto spedizioni punitive per affermare il loro dominio. Il centro storico era il loro campo di battaglia. Nel corso delle indagini con l’ausilio delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, sono stati raccolti una serie di prove contro il gruppo composto da minorenni e maggiorenni, stranieri ed un italiano che si sarebbero resi responsabili, a vario titolo, di lesioni aggravate, percosse, minacce, resistenza ai danni di un poliziotto, libero dal servizio ed una rapina aggravata. Le persone vittime del branco hanno riconosciuto i loro aggressori.
Il gruppo risulta molto attivo sui social network: “Tik Tok”, “You Tube” ed in particolare “Instagram”, con un profilo denominato “arabzone90133”, attraverso il quale gli stessi, confermavano di appartenere ad una banda e affermavano il proprio dominio su una fetta del centro storico. Il predetto profilo social è seguito da 1.385 follower, perlopiù minorenni, nel quale hanno pubblicano foto e video che li ritraggono, a volte con il volto coperto, nei luoghi del centro storico, teatro delle aggressioni, con didascalie che, in alcune occasioni, rimarcano il controllo del territorio ottenuto infondendo paura.
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