Non se ne sentiva parlare da un decennio +, forse con una sola occasione intermedia. Il ritorno del click day, pomo della discordia e dei disastri del governo Crocetta e disastroso anche nell’unica esperienza messa in atto durante il governo Musumeci, adesso torna a bloccare la Formazione professionale.
Se ne sono accorti un poco tutti dopo che da una settimana BlogSicilia racconta dei rinvii continui per il malfunzionamento della piattaforma dedicata all’assegnazione dei corsi per la formazione professionale nell’anno 2025/2026. Si tratta della seconda finestra dell’Avviso 7 bandito anni orsono e che torna sotto forma proprio di click day
Il bando da 61 milioni di fondi comunitari
Si tratta di un bando che vale 61 milioni e 600 mila euro per i nuovi corsi di formazione a valere su fondi comunitari, quindi non proprio della Regione siciliana.
Dopo due stop consecutivi di venerdì e lunedì (tre se si conta il precedente rinvio per il quale, però, c’era stato almeno un avviso preventivo) adesso Sicilia Digitale chiede più tempo per sistemare il problema tecnico.
Lo stop a cascata
Ma il ritardo che comporta incertezza ed una partenza rinviata a chissà quando dei corsi di formazione tradizionali, porta con se altri problemi. In primo piano i tempi di spesa dei fondi comunitari ma poi, a seguire, c’è un altro bando che vale anche 10 milioni in più e che non potrà aspettare troppo. Si tratta dell’avvio dei corsi destinati ai percettori del redito di inclusione. Partecipare ai corsi è una delle condizioni per il mantenimento del beneficio.
Nella stessa misura ci sono anche i corsi di riqualificazione dei disoccupati che possono essere impiegati in altri settori.
L’irritazione generale
Irritato l’assessore Turano, irritato anche il Presidente della Regione Schifani. Si cerca una soluzione che non è proprio dietro ‘angolo ma che deve arrivare ed in fretta.
Ma l’irritazione maggiore è certamente quella degli enti che vi raccontiamo da giorni
I sindacati parlano di “pasticcio click day, le associazioni datoriali chiedono una convocazione immediata e di ripensare tutto e subito e adesso anche i deputati del Pd presentano interrogazioni. Sono due a firma del capogruppo Michele Catanzaro e della deputata e vice segretaria del Pd Valentina Chinnici






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