Dieci milioni di euro al mese di extracosti per ogni mensilità senza la disponibilità della prima tranche della settima vasca di Bellolampo: l’amministratore unico uscente di Rap Girolamo Caruso prova a fare un possibile bilancio di quanto potrebbe costare la possibile mancanza di un’area dove abbancare i rifiuti di Palermo. Un’eventualità non ancora concretizzata ma possibile.

In seguito all’esaurimento degli spazi nella III vasca bis, rimane infatti soltanto la disponibilità della IV vasca. Ma anche quest’ultima si sta dirigendo verso il sold out. In teoria, secondo le previsioni dei mesi scorsi, tale eventualità avrebbe dovuto verificarsi con la disponibilità o comunque in corrispondenza della disponibilità della VII vasca. Sul futuro impianto però i lavori sarebbero fermi, in attesa di una variante di progetto resasi necessaria per le modifiche da effettuare sul posizionamento dell’impianto di impermeabilizzazione. Fatto che, secondo il dirigente uscente dell’azienda partecipata del Comune, potrebbe richiedere mesi. Fatto su cui i sindacati, nei giorni scorsi, hanno espresso tutta la loro preoccupazione. Un’attesa il cui conto potrebbe essere decisamente salato.

Caruso: “Dieci milioni di extracosti per ogni mese di ritardo”

Un periodo di transizione sul quale Caruso non si mostra ottimista. “La situazione all’orizzonte appare un po’ nebulosa. Se non si trova una soluzione di qua ad un mese o al massimo entro quarantacinque giorni, servirà ricorrere ai trasporti fuori dalla Regione o addirittura verso il Nord Europa”. Fatto che potrebbe portare inevitabilmente a generare extracosti. Una parola che certamente potrebbero non gradire dalle parti di Palazzo delle Aquile visto che, come nel caso degli extracosti generati nel 2020, si è reso necessario un aumento della TARI. “Simili trasporti costano intorno ai 400 euro a tonnellata. Facendo un rapido calcolo, Palermo produce circa 30.000 tonnellate di rifiuti al mese (1000 al giorno). Parliamo quindi di una cifra intorno ai 10 milioni di euro di extracosti al mese“.

Un conto salato per una città come Palermo che, ricorda l’amministratore uscente di Rap, “per un piccolo prestito da 180 milioni di euro (fondi per il piano di riequilibrio n.d.r.), dovrà restituire 8 milioni di euro all’anno allo Stato. Qui parliamo non di otto milioni all’anno, ma di dieci milioni di euro al mese per i trasporti straordinari. E’ una cosa certamente molto preoccupante. Sulla vicenda, l’attenzione fra me e il sindaco sulla vicenda è stata enorme. So che il primo cittadino è in continuo contatto con l’assessore Di Mauro. Da qualche parte deve venire una soluzione”.

“Disponibilità residue IV vasca lontane da fine lavori sulla VII”

Una situazione complicata, nella quale le disponibilità residue della IV vasca rimangono l’ultima chimera per Rap e il Comune di Palermo. Spazio disponibile che però sarà ulteriormente ridotto a causa della necessità di trasportare i rifiuti in eccedenza presenti sulla III vasca bis verso la IV. Una decisione presa proprio dall’amministratore unico Girolamo Caruso e sulla quale l’ex dirigente dell’Enel ha intimato all’ex direttore generale Massimo Collesano di adempiere con “decorrenza immediata e priorità assoluta”. “Parliamo di un mese di spazzatura di Palermo (30.000 tonnellate n.d.r.)”, sottolinea Caruso, che ha previsto l’operazione in forza della validità dell’ordinanza emanata dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla e relativa allo svuotamento degli spiazzali del TMB di Bellolampo.

Trasporto che, secondo l’amministratore unico uscente dell’azienda, non inciderebbe sull’attuale quadro di Bellolampo. “Le disponibilità della IV vasca sono lontane anni luce dalla consegna della VII Vasca, fatto salvo soluzioni d’emergenza”. Tempistiche non compatibili a causa di passaggi burocratici necessari a sbloccare la variante di progetto sui lavori. “In questo momento, il cantiere è sospeso. La variante necessaria a riprendere i lavori è stata appena inserita nel portale dell’assessorato Territorio ed Ambiente. Ci saranno da espletare una serie di passaggi per cui ci vorranno mesi. Solo a quel punto potrà arrivare l’autorizzazione e il cantiere potrà riprendere. Dopodiche, con due mesi di lavori, si potrà mettere in funzione la prima tranche della settima vasca”.

(immagini di repertorio)