“La nuova agricoltura”. E’ il titolo della campagna che Legacoop Sicilia intende lanciare a partire da febbraio favore delle cooperative agricole di giovani che nascono su terreni confiscati alla mafia o attraverso la Banca della terra, un ddl sostenuto proprio dall’Associazione delle cooperative e che dovrebbe finalmente entrare nel vivo assegnando a coop giovanili i terreni incolti della riforma agraria.

“In questo modo – dice Pietro Piro, presidente regionale di Legacoop – vogliamo contribuire non solo allo sviluppo di un settore di primaria importanza quale è l’agricoltura ma ad una lettura attenta e completa della realtà siciliana”. Secondo Piro è importante fare chiarezza dopo “le polemiche degli ultimi mesi”. Il riferimento è agli attacchi partiti da più parti in direzione dell’associazione Libera ma anche allo scandalo di terreni affidati a malavitosi.

“Per molti anni – continua Piro – i terreni confiscati sono stati lasciati incolti e improduttivi. E ci sono state anche aziende agricole abbandonate all’incuria del tempo. C’è voluta la forte volontà di Libera e del movimento cooperativo per far decollare le cooperative giovanili che hanno reso nuovamente produttivi molti di quei terreni. Cooperative, è bene ricordarlo, che sono “figlie” di bandi pubblici avviati da tanti consorzi per la legalità (costituiti da Comuni e Prefetture): disoccupati selezionati in modo del tutto volontario e trasparente. Un passo coraggioso e importante anche perché spesso molti terreni si trovano accanto ad altri di prestanome o parenti del mafioso a cui sono stati confiscati”.

Legacoop Sicilia ha anche incoraggiato il processo con finanziamenti del mondo cooperativistico e in particolare di Coopfond. Per questo, secondo Legacoop “l’esperienza di Libera e dei giovani che si sono impegnati sui terreni confiscati non può essere sporcata da nessuna teoria di tornaconto”.

La campagna servirà a promuovere con incontri nelle varie province lo strumento cooperativo nelle gestioni agricole e le norme di riferimento e per dare sostegno ai giovani che vogliono investire in agricoltura.

“L’esperienza fatta con Libera ha segnato una strada importante. – aggiunge Filippo Parrino, presidente di Legacoop Palermo e responsabile Legalità di Legacoop Sicilia – I ragazzi delle cooperative non sono certamente sulla Luna e sapranno difendere il loro operato. Come Legacoop sosteniamo e rappresentiamo queste cooperative e conosciamo i loro sacrifici e la qualità dei loro prodotti che per diventare tali hanno avuto bisogno di investimenti non solo economici, ma soprattutto dell’impegno di decine di cooperative nazionali che hanno trasferito esperienza e metodo di lavoro. Alle polemiche che si prestano a facili strumentalizzazioni vogliamo rispondere con la nostra proposta: una campagna d’informazione che rilancia e sa guardare al futuro”.