- 120 non pubblicano l’elenco beni immobili confiscati
- Il 58% dei comuni è totalmente inadempiente
- Oltre la sufficienza la performance di Palermo
I comuni siciliani “rimandati” sul livello di trasparenza della ‘filiera” della confisca dei beni mafiosi: su 207 comuni monitorati destinatari di beni immobili confiscati sono 120 i comuni che non pubblicano l’elenco sul loro sito internet. Ciò significa che ben il 58% dei comuni è totalmente inadempiente. E di questi, la maggior parte lo fa in maniera parziale e non pienamente rispondente alle indicazioni normative. Libera presenta “RimanDATI” il primo Report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali.
Palermo oltre la sifficienza
Oltre la sufficienza la performance del Comune di Palermo. A livello nazionale i comuni italiani vengono “rimandati” sul livello di trasparenza della ‘filiera” della confisca dei beni mafiosi: su 1076 comuni monitorati destinatari di beni immobili confiscati 670 non pubblicano l’elenco sul loro sito internet. Il primato negativo in termini assoluti spetta ai comuni del Sud Italia compreso le isole con ben 392 comuni che non pubblicano elenco.
In Sicilia 58% comuni poco virtuosi
La Sicilia con i suoi 120 comuni destinatari di beni confiscati che non pubblicano elenco e informazioni con un percentuale pari al 58%, risulta tra le regioni poco “virtuose”. “Il report – commenta Davide Pati, vicepresidente nazionale di Libera- analizza l’operato dei comuni e ad essi si rivolge: sono loro gli enti più prossimi al territorio e il primo fronte per l’esercizio della cittadinanza; potenziare le loro effettive capacità di restituzione alla collettività del patrimonio sottratto alla criminalità non va inteso solo come l’adempimento di un onere amministrativo, ma come un’opportunità di “buon governo” del territorio.
La ricerca di Libera
La ricerca analizza nello specifico le modalità di pubblicazione degli elenchi e informazioni sul bene anche su scala regionale. Sui 406 comuni italiani che hanno pubblicato l’elenco abbiamo costruito un ranking mediato nazionale: su una scala da 0 a 100 la media è pari a 49.11 punti. La fotografia regionale della Sicilia presenta un ranking pari a 47.1 punti e dunque sotto la media nazionale. E’ stato realizzato un focus su alcuni capoluoghi di regione tra cui Palermo. “Quando parliamo di trasparenza delle informazioni sui beni confiscati da parte degli Enti Locali- conclude Libera – dobbiamo necessariamente prendere atto di come ci sia ancora tanto lavoro da fare per raggiungere un quadro almeno di sufficienza e avere a disposizione dati soddisfacenti, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo Ecco perché abbiamo detto “rimanDATI”.
Le proposte all’Agenzia Nazionale
Libera propone un documento d’indirizzo da inviare a tutti gli enti destinatari di beni confiscati con un vademecum dettagliato sulle modalità di pubblicazione e sui contenuti degli elenchi da pubblicare, anche fornendo un modello comune in grado di uniformare sul piano nazionale la pubblicazione. “Proponiamo che l’attuazione dei principi della trasparenza diventi pratica condivisa non solo per le amministrazioni comunali, ma anche e soprattutto per tutte le amministrazioni pubbliche che, a vario titolo, si intrecciano con la storia del bene. Riteniamo importante che sia garantito un maggiore coordinamento e scambio lungo tutta la filiera istituzionale del bene confiscato, che consenta poi una risoluzione veloce delle criticità e una trasparenza del dato”.
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