Un appuntamento musicale da non perdere a Palermo.
Per la Rassegna di musiche eterodosse Organica, curata da Gianni Gebbia in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei Siciliani e l’Associazione One Drop, Venerdì 18 Febbraio alle ore 20.30 presso l’Oratorio di San Mercurio, Vicolo di San Giovanni degli Eremiti, avrà luogo il concerto Bhakti.

Protagonisti Gianni Gebbia e Riccardo Gerbino

Protagonisti dell’evento, il sassofonista Gianni Gebbia ed il suonatore di tabula indiane catanese Riccardo Gerbino diplomato in uscita indiana ed autore di diversi testi pedagogici sull’utilizzo dei tabula.

Bhakti in sanscrito significa devozione

Bhakti significa devozione in sanscrito e viene utilizzato per quel tipo di yoga dedicato alle pratiche devozionali quali il canto dei mantra e dei testi devozionali.
Atmosfere ambientali, sperimentazione e raga indiani si incontreranno in un mix unico ed affascinante in cui verrà utilizzato anche l’organo storico dell’Oratorio di San Mercurio.
Gianni Gebbia sax soprano, elettronica ed organo.
Riccardo Gerbino, Tabla.

Come partecipare al concerto

Per acquistare il biglietto potete accedere direttamente al link:
http://www.amicimuseisiciliani.it/amicideimusei/bakhti/
Costo del biglietto: 10 € (acquistabile anche sul posto)

La rassegna Organica

La rassegna ORGANICA ha visto in precedenza i seguenti appuntamenti: Soireè Floral con Gianni Gebbia e Belinda Samari, Alessandro Librio in Solo, Davide Barbarino in Solo.

Chi è Gianni Gebbia

Filosofo, classe 1961, siciliano di Palermo, ma oramai da molti anni cittadino del mondo, Gianni Gebbia è una delle più belle realtà del jazz europeo. Nei primissimi anni Ottanta lo troviamo già attivo sul versante della musica creativa incidendo alcuni album di notevole livello. E su questa strada proseguirà negli anni successivi tanto da essere considerato, oggi, uno dei personaggi di maggior rilievo nell’ambito della musica jazz.
Nel 1996 e 1997 si è esibito in Giappone, Stati Uniti e Canada.
E’ considerato uno dei maestri della nuova improvvisazione musicale.
Gebbia ha inoltre collaborato con numerosi gruppi di teatro danza, poeti (Alberto Masala), videoartisti (Salvo Cuccia), registi cinematografici e teatrali come Raúl Ruiz , Roberto Andò e Girolamo Savary .
Gebbia ha collaborato nel corso della sua carriera con numerosi musicisti della scena internazionale del jazz e della musica d’avanguardia, come Benoît Delbecq, Xavier Garcia, Giorgio Occhipinti, Heiner Goebbels, David Moss, Yoshihide Otomo, Fred Frith, Anatoli Wapirow, Vladimir Tarassow, Jean-Marc Montera, Tiziano Popoli, Dominique Regef, Louis Sclavis, Jim O’Rourke, Glen Velez, Noël Akchoté, Antonello Salis, Sergei Kurokhin, Han Bennink e Elliott Sharp.
Nel 1997 e nel 1998 è stato direttore artistico del Festival Palermo di Scena e del Festival Curva Minore.
E’ stato docente in occasione di alcuni seminari di musica al Sonoma State College, California, e al Mills College, Oakland.

Chi è Riccardo Gerbino

Riccardo Gerbino, diplomato in Tradizioni Musicali Extraeuropee a indirizzo Indologico al Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza, ha studiato percussioni latine con Rosario Jermano e percussioni arabe con Mohamed Fares. Continua ad approfondire lo studio del tablā con Pandit Sankha Chatterjee.
Lavora dal 1996 col proprio gruppo, Dounia, con il quale ha inciso i cd New World (2002) e Monkey (2005), entrambi pubblicati da “il Manifesto”; Silent Town (Dounia & Marta Collica) per la Viceversa Records (2016), e Dalle sponde del mare bianco (Dounia e Moncef Ghachem) per Mesogea (2003).
Dal dicembre 2018 porta in giro, insieme alla danzatrice Lamia Barbara, Abhidheya, lo spettacolo da loro creato, e ancora in tour nelle maggiori città italiane. Abhidheya, dal sanscrito “viaggio consapevole”, è l’esplorazione di alcuni dei più amati miti della letteratura indiana, nell’armoniosa fusione di suono, parola e gesto.
Nel 2019 pubblica “Il libro del tablā” (Quarantanve Edizioni) dedicato allo strumento a percussione più popolare dell’India. Il libro vuole tracciare i tratti storici dello strumento, evidenziarne le caratteristiche timbriche e sonore, descriverne l’ambito musicale, la tecnica e il repertorio all’interno del complesso sistema ritmico indiano.
Ha partecipato a numerosi festival in Italia e all’estero: Art Stays 2012, Ptuj, Slovenia; Sete Sóis Sete Luas 2007, Portogallo; Medvoices Fest 2005, Creta; Devotional Music Festival 2004, Istanbul; Journées Théåtrales de Carthage 2003, Sidi Bou Said, Tunis; Rossini Opera Festival 2002, Pesaro; Womad 2001, Reading, UK; 2° World Music Festival 2000, Belo Horizonte, Brasile; Womad 2000, Palermo; 1° World Music Festival 1998, Belo Horizonte, Brasile; Festival de Teatro Clàsico 1997, Isla Margarita, Venezuela.

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