• La metà degli ospiti della missione di Biagio Conte è stata vaccinata
  • “Grazie per avere attenzionato, accolto e vaccinato i senza tetto, i poveri, gli immigrati”
  • 630 vaccini in 28 giorni: è il bilancio del primo mese di vita di “Accanto agli ultimi”

Il 50% degli accolti della missione Speranza e Carità di Biagio Conte è stato vaccinato e il missionario laico ringrazia le istituzioni che hanno dato la possibilità anche agli “ultimi” di essere protetti.  “Tutta la Missione Speranza e Carità ringrazia di cuore il prezioso operato delle istituzioni, della sanità e per la sensibilità dei ricchi, per avere attenzionato, accolto e vaccinato i senza tetto, i poveri, gli immigrati”, dice il missionario palermitano. “Il 50% degli accolti della missione è stato vaccinato e siamo fiduciosi che tutti avranno questa importante protezione dal Covid. Ricchi e poveri insieme; è chiaro che i poveri hanno bisogno dei ricchi, ma anche i ricchi trarranno benefici dai poveri”.

La campagna “Accanto agli ultimi”

Nei giorni scorsi 630 vaccini in 28 giorni: è il bilancio del primo mese di vita di “Accanto agli ultimi”, la campagna promossa dalla Regione Siciliana per venire incontro a chi è in difficoltà e non può raggiungere gli hub e i centri vaccinali palermitani. Dal 26 aprile – data delle prime somministrazioni a una decina di senzatetto alla Domus Carmelitana di Ballarò – al 24 maggio sono stati 14 gli appuntamenti vaccinali che hanno riguardato persone senza fissa dimora, ma anche residenti in quartieri periferici della città che vivono situazioni di emarginazione e disagio sociale.

Vaccinata anche una neo missionaria africana

A missione Speranza e Carità, oltre a Biagio Conte, tra chi ha ricevuto il vaccino anche una ragazza della Costa d’Avorio, cresciuta nella struttura, che nei giorni scorsi si è consacrata come missionaria.  Dal ’98 la comunità accoglie donne in difficoltà; c’è chi ha attraversato il mare e il deserto, chi chiedeva aiuto per partorire, chi ha subito maltrattamenti, chi ha avuto la strada come sua unica casa per anni. “Può sembrare che siamo noi a dare tanto, ma in realtà quello che riceviamo è molto di più – dice sorella Mattia, della missione femminile Speranza e Carità -. Il vaccino per noi è un segno della provvidenza: ringraziamo di cuore per aver avuto questo pensiero per le donne che accogliamo”.

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