“La vera scommessa è quella di offrire l’anno prossimo ai siciliani una manovra finanziaria che venga fatta entro il 31 dicembre”.

A dirlo il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno incontrando i giornalisti per i tradizionali auguri di fine anno.Per Galvagno si tratta della prima conferenza di questa natura da presidente dell’Ars essendo stato eletto solo il mese scorso, E subito si tratta di gestire una ‘emergenza’ temprale per giungere ad una improbabile approvazione di una finanziaria che ancora all’Ars non è arrivata.

Corsia privilegiata con Roma

“Abbiamo l’opportunità di governi nazionale e regionale omogenei. Ma il rapporto privilegiato con l’esecutivo nazionale deve essere inteso come opportunità. Decisamente non è da intendersi come un rapporto che non porti a nulla. Privilegiato, certo, ma che deve essere tenuto sotto controllo affinché siano date le risposte di cui la Sicilia ha bisogno” ha precisato Galvagno che non fa un mistero di essere il ‘pupillo’ del Presidente del Senato Ignazio La Russa.

Sui conti della Regione “c’è un’interlocuzione serrata tra il presidente Schifani e il ministro Giorgetti. Questi giorni saranno molto importanti” ha aggiunto.

Domani capigruppo su Bilancio e Finanziaria

“L’obiettivo è ascoltare le istanze di tutto il Parlamento. Domani, probabilmente, faremo riunione di capigruppo a fine seduta per concordare insieme il percorso da seguire per il bilancio. Non vogliamo fare nessuna imboscata né fare prevalere i numeri della maggioranza. Ci sarà anche l’assessore all’Economia Marco Falcone che verrà a impostare insieme a noi un percorso da seguire”.

Proposta di esercizio provvisorio

L’esercizio provvisorio resta, però, la strada più probabile “C’è una ipotesi d’intesa per un esercizio provvisorio che non deve essere come quello degli altri anni, caratterizzati dal Covid. Non vogliamo mettere in ginocchio tante imprese e i siciliani ma al contempo dobbiamo fare le cose con i giusti tempi. Possibilmente ci sarà un invito da parte dei capigruppo per un esercizio provvisorio di uno, massimo due mesi, e nel contempo lavorare per l’analisi nelle commissioni di merito e in quella del bilancio”.

Servono soluzioni definitive

“Il nostro obiettivo è riuscire a trovare soluzioni nel minor tempo possibile per venire incontro ai tantissimi e gravosi problemi dei siciliani. Non cerchiamo più pannicelli caldi ma soluzioni concrete, reali e sostenibili. E credo che ci siano tutte le carte in regole per essere vicini anche alle esigenze dei territori. Abbiamo un’opportunità unica: abbiamo un governo regionale e un governo nazionale che sono dello stesso colore e quindi ci auguriamo che questa volta ci sia una voce unanime che possa portare a delle risposte fattive”.

Lavorare per l’Autonomia reale

“Io non sono contrario all’autonomia, sono contrario al punto di partenza. La Sicilia non è nelle stesse condizioni delle altre Regioni d’Italia. Se ci facessero partire dallo stesso nastro di partenza sarebbe una cosa, ma quando la Sicilia viaggia ad anni luce di distanza da altre Regioni che sono più sviluppate sotto il profilo delle infrastrutture, dei collegamenti, della sanità, credo che l’autonomia non sia un’autonomia equilibrata. Se ci mettessero nelle condizioni potrebbe essere una strada percorribile”.

Lo scontro nella maggioranza

Per Halvagno sta per arrivare, però, un’altra grana, quella dello scontro interno a Forza Italia con il gruppi di Micciché che resterà con tre deputati e chiederà una deroga per mantenere nome e autonomia “Cercheremo di evitare qualsiasi genere di deroga. In tutti i casi aspettiamo che possa esserci il buon senso e che si trovino soluzioni che non creino imbarazzo. Ai siciliani non interessa la questione di ‘Forza Italia uno’ e ‘Forza Italia due’, ma servono risposte per andare avanti e affrontare un Santo Natale”.

La spaccatura all’interno di Forza Italia ha portato alla costituzione di due gruppi distinti a Sala d’Ercole: “Fi all’Ars”, presieduto da Stefano Pellegrino, e Fi che fa riferimento da Gianfranco Miccichè ed è guidato da Michele Mancuso. Il gruppo che fa capo a Miccichè si è ridotto da quattro a tre componenti dopo la scelta di Tommaso Calderone di optare per il seggio della Camera; la subentrante Bernardette Grasso, che si dovrebbe insediare domani dopo la presa d”atto della commissione verifica poteri e la seduta d’aula, dovrebbe aderire al gruppo Fi all’Ars. Fi di Miccichè dunque avrebbe un numero di deputati inferiore a quattro e servirebbe una deroga.

 

 

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