La scelta della Corte dei Conti di sospendere ‘inopinatamente’ il giudizio di parifica sul consuntivo generale 2020 della Regione siciliana rischia di causare la “paralisi del bilancio regionale siciliano”.

Nella settimana che al giunta regionale dedica al bilancio e alla legge di stabilità lancia il suo allarme il governatore Renato Schifani che all’indomani della firma di un accordo con il Ministro Giorgetti che porterà nelle casse siciliane 200 milioni di euro per risolvere il disallineamento del fondo sanitario, sottolinea l’urgenza di una legge specifica per risolvere il conflitto fra poteri dello Stato e in particolare fra Corte dei Conti e governo nazionale, ‘senza precedenti’ e di cui è ‘vittima’ la Sicilia.

Bene i 200 milioni per la sanità

“Bene i 200 milioni relativi all’accordo firmato da me col ministro Giorgetti in ordine alla transazione di un maggior credito della mia Regione nei confronti dello Stato” dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a seguito dell’accordo raggiunto con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Si tratta di soldi che risolvono una delle contestazioni mosse dalla Corte dei Conti al rendiconto della regione. in pratica la Sicilia aveva gravato le rate del mutuo contratto per ripianare le perdite dovute alla maggiore spera sanitaria, proprio sui fondi per la sanità. per la Corte, invece quel fondo deve servire per erogare le prestazioni e ilo mutuo va pagato dai fondi generali della regione.

Restano oltre 700 milioni da accantonare

Con l’accordo firmato fra palermo e Roma, fra Schifai e Giorgetti, restano,, però, oltre 700 milioni di accantonare rispetto ai 2,2 miliardi generali del ripiano spalmato in dieci anni e che, secondo la Corte, deve invece essere pagato in soli tre anni

Una legge che chiarisca

“Adesso occorre urgentemente una norma molto nota al governo, e sulla quale mi sono intrattenuto a lungo con quest’ultimo più volte, unitamente ad assessori della mia giunta di altri partiti, – continaa il presidente – una norma che rimuova gli effetti della inopinata sospensione del giudizio del consuntivo 2020 da parte della Corte dei Conti che ha impugnato davanti la Corte costituzionale un provvedimento legislativo a firma Conte-Mattarella. Quest’ultimo autorizzava la spalmatura del disavanzo ereditato nel 2018 dal governo Crocetta in dieci anni. Una norma rispettata dal predetto organo contabile nel corso del precedente anno, ed inaspettatamente contestata l’anno successivo con la conseguente paralisi del bilancio regionale siciliano”.

Conflitto senza precedenti

“Un conflitto di poteri senza precedenti tra due organi dello Stato, e cioè Corte dei Conti e governo nazionale, – conclude il governatore – in cui parte lesa è la Regione da me guidata da soli due mesi. Confidiamo che il governo nazionale farà chiarezza legislativa su questo increscioso episodio, al fine di evitare conseguenze disastrose sulle finanze di una incolpevole Regione che sta sistematicamente sforzandosi di assicurare continuità di buon governo ai siciliani”.

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