Ieri sera un gruppo di cittadini esasperati ha deciso di mettere in atto una forte protesta contro le condizioni in cui versano le strade e i palazzi al quartiere di Borgo Vecchio a Palermo.
Gli abitanti hanno realizzato un blocco stradale in via Archimede, arteria che dal porto arriva fino in via Libertà attraversando il rione, gettando per strada cassonetti e bidoni dell’immondizia oltre che rifiuti vari.
Nel pomeriggio alle 16 nuovo appuntamento
La protesta è scattata dopo anni di attesa che nella zona iniziassero i lavori necessari al ripristino di normali condizioni igienico-sanitarie e strutturali di vivibilità. Per queste ragioni, per chiedere soluzioni definitive, i residenti si sono dati appuntamento oggi pomeriggio giovedì 8 febbraio, alle 16, per continuare la loro mobilitazione.
Le motivazioni della protesta nella nota di Anomalia
Arriva anche la nota del Centro sociale Anomalia che racconta i motivi. Da quasi sette anni, infatti – dall’inizio dei lavori per la costruzione dell’anello ferroviario – gli abitanti di via Archimede e delle aree limitrofe sono costretti a convivere con la costante presenza di acqua di fogna nelle strade e negli scantinati dei palazzi.
“E sempre da anni – si legge nel comunicato diffuso dal centro sociale – le famiglie, le cittadine e i cittadini, denunciamo di essere stati abbandonati dalle istituzioni locali che, pur consapevoli che la problematica è sorta a causa della sbagliata progettazione sui cantieri, nulla di strutturale hanno messo in campo per risolvere il problema. La precedente amministrazione, pressata dalle proteste, aveva prodotto un piano di intervento che però, appena iniziato, è stato poi abbandonato; l’attuale amministrazione si limita invece ad interventi ‘tampone’ utili solo a dare una parvenza di normalità al manto stradale. Neanche l’interlocuzione recente con l’assessorato competente ha prodotto qualcosa di più concreto di un “ce ne stiamo occupando”.
Prosegue la nota: “Intanto, da anni, i bambini che partecipano ai nostri laboratori organizzati dal centro sociale e quelli che quotidianamente si recano nelle vicine scuole, le famiglie che fruiscono dei servizi di cura presso il nostro ambulatorio, i residenti, sono obbligati quotidianamente a saltare salto tra i liquami per muoversi nelle strade”.
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