- Vicenda Blutec, è iniziato oggi a Torino il processo all’imprenditore Roberto Ginatta
- E’ indagato per il presunto utilizzo indebito di fondi statali destinata alla trasformazione dell’ex Fiat di Termini Imerese
- La Regione siciliana vuole costituirsi parte civile al processo insieme a Fiom, Blutec, Metec e Invitalia
- Ginatta è tornato in libertà nei giorni scorsi dopo otto mesi di detenzione
La Regione Sicilia, la Fiom nazionale e quella siciliana, Blutec, Metec e Invitalia hanno presentato richiesta di costituirsi parte civile al processo, iniziato oggi a Torino, a Roberto Ginatta, l’imprenditore di 74 anni indagato per il presunto utilizzo indebito di fondi statali destinati alla trasformazione dell’ex stabilimento Fca di Termini Imerese, secondo il progetto presentato da Blutec, presieduta da Ginatta.
Le accuse a Ginatta, l’udienza rinviata al 13 aprile
Ginatta è accusato di aver distratto 16 milioni di euro di fondi di Invitalia per il rilancio di Termini Imerese e autoriciclaggio di denaro avvenuto attraverso le aziende di famiglia. Ginatta, difeso dall’avvocato Michele Briamonte, dello studio Grande Stevens, insieme all’avvocato Nicola Menardo, è tornato in libertà in questi giorni dopo otto mesi di detenzione, parte in carcere parte ai domiciliari. Pm nel processo Francesco Pelosi, Laura Longo e Vito Destito. L’udienza è stata rinviata al 13 aprile per consentire la decisione su quali parti civili accettare.
Intanto a Termini Imerese protesta degli ex lavoratori Blutec
“I lavoratori della Blutec manifestano oggi davanti ai cancelli dello stabilimento di Termini Imerese per chiedere una convocazione urgente al ministero dello Sviluppo economico”. Lo dicono Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, responsabile del settore auto, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo. “Abbiamo chiesto già al precedente governo la modifica del piano, non possiamo accettare che l’amministrazione straordinaria si chiuda con il licenziamento dei lavoratori – aggiungono – e con una semplice promessa di riassunzione nell’ambito di un progetto di conversione industriale, tutto da verificare”.
Chiesta la convocazione d’urgenza
“I commissari devono essere convocati con urgenza – continuano i sindacalisti della Uilm – per definire un piano che scongiuri i licenziamenti e dia un futuro ai lavoratori di Blutec di tutta Italia, compresi quelli di Termini Imerese. Infine vorremmo che i progetti di riconversione presentati per il sito siciliano, stavolta, fossero oggetto di una valutazione attenta da parte delle Istituzioni”. A fianco degli operai Fim Fiom e Uilm. I sindacati attendono la risposta alla richiesta inviata qualche giorno fa al Mise di ‘una convocazione urgente’. ‘A giugno scade la cassa integrazione e non sappiamo nulla del progetto di rilancio della fabbrica e dell’intera area di Termini Imerese – aggiunge Mastrosimone – Bisogna agire subito, serve una soluzione industriale, altrimenti crolla tutto. In ballo ci sono mille lavoratori. E’ da dieci anni che attendiamo una svolta che non arriva mai’.
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