Nottata all’ospedale palermitano “Buccheri La Ferla Fatebenefratelli” per l’onorevole Bobo Craxi in attesa che al figlio (con problemi per una questione allergica) venisse prestata assistenza. Lo comunica lo staff elettorale. Craxi ha trascorso la notte sui marciapiedi antistanti il presidio ospedaliero, come tutti i parenti dei degenti al pronto soccorso.

Le parole di Craxi

“Ringrazio il personale per l’efficacia delle cure prestate a mio figlio e per la loro cortesia – dichiara Bobo Craxi – Il personale lavora in condizioni che molti conoscono. Ritengo che la sanità pubblica sia un bene essenziale per la Sicilia. Lavoreremo per il suo potenziamento e non certo per smantellarla come pensano a destra. Se prestiamo lavoratori alla Valtellina significa che esiste un’eccellenza in Sicilia che deve essere valorizzata aumentando mezzi e personale”.

E poi aggiunge: “Bisogna però liberarsi dalla morsa dell’eccessivo clientelismo che rischia di far migrare i talenti che in questa terra non mancano e i giovani volonterosi che rappresentano una vera e propria eccellenza della Sicilia”.

II confronto con la Varchi

“Ho apprezzato il tono civile del confronto fra Letta e Conte, i leader delle più grandi coalizioni del paese. Naturalmente su grandi temi e problemi e sul rapporto con l’Unione Europea la destra arranca avendo una posizione arretrata e pregiudizialmente ostile alla cooperazione e solidarietà internazionale, per non parlare dell’impostazione conservatrice in materia di diritti civili. Analogo confronto auspicherei si potesse effettuare anche a Palermo dove si confrontano le stesse coalizioni. Sarebbe importante discutere di temi, problemi, programmi, obiettivi italiani e prospettive della città e della regione per la prossima legislatura con l’onorevole Varchi. Sempre che ella non voglia come il senatore Schifani schifare e schivare il confronto”, dice Craxi.

“Sarei interessato anche a suggerire la necessità che un giovane e capace dirigente ed amministratore di questa città non dia il cattivo esempio alla sua generazione abbandonando l’Isola e il posto di responsabilità politica per un laticlavio romano. Naturalmente mi auguro che il confronto con la destra palermitana si possa fare, sarebbe un gesto di lealtà politica e democratica nei confronti degli elettori, un atto di trasparenza e chiarezza. Un invito alla partecipazione al voto. Poi siano i cittadini a decidere come è giusto e come è necessario in uno stato di diritto democratico. Non siamo nell’Ungheria di Orban o nella Romania di Codreanu”.

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