Alla ripresa dei lavori, dopo che l’aula aveva respinto la richiesta delle opposizioni di rimandare il ddl in commissione, il testo sulle ex province è comunque stato affossato. A Sala d’Ercole è infatti stato approvato con voto segreto l’emendamento presentato dalle opposizioni che ha soppresso l’articolo 1 del testo, facendo cadere l’impalcatura dell’intero ddl.
In precedenza la seduta era stata sospesa
Era iniziata ma è stata subito stata sospesa all’Ars la seduta dedicata all’esame del ddl di riforma delle ex province, che dovrebbe introdurre le elezioni di secondo livello per città metropolitane e liberi consorzi.
Appena aperti i lavori a Sala d’Ercole il presidente di turno Nuccio Di Paola ha convocato la conferenza dei capigruppo per decidere come procedere: in merito al ddl sulle province ci sarebbero infatti posizioni differenti tra le diverse forze politiche e parlamentari e senza una intesa difficilmente si arriverebbe all’approvazione entro la giornata di oggi come inizialmente auspicato.
Slitta data del voto, testo su Province ridiscusso in autunno
Dopo il voto segreto con il quale era stato bocciato l’articolo 1 del testo sulle ex province, il presidente di turno Nuccio Di Paola ha sospeso i lavori per una ulteriore riunione dei capigruppo. Alla ripresa è stato comunicato che il resto degli articoli del ddl sulle ex province potrà essere discusso ma non prima della prossima sessione autunnale.
L’aula ha quindi votato un’unica norma che sposta a dicembre il periodo per il voto di secondo livello nelle ex province, attualmente previsto ad ottobre. La prossima seduta dell’Ars si terrà martedì 6 agosto alle 15 per discutere interrogazioni ed interpellanze della rubrica Istruzione e Formazione
De Luca, “Schifani chiarisca rapporti con Fc Trapani”
“In aula è arrivato un testo che non ha messo d’accordo neanche i componenti del Governo.” A commentare l’esito dei lavori di aula, chiamata ad approvare la norma sulle elezioni di secondo livello delle ex province, è il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca che nel suo intervento ha anche chiesto maggiore chiarezza riguardo ai fondi destinati alla “Fc Trapani 1905 S.R.L” beneficiaria di 300 mila euro ed in particolar modo ai presunti rapporti tra il presidente della Regione, Renato Schifani, e la società Trapani Calcio”. De Luca ha sollecitato una verifica approfondita per tutelare l’integrità della figura istituzionale del presidente.
“Vogliamo sapere – ha chiesto De Luca – se il presidente Schifani, direttamente o indirettamente attraverso familiari o soci di studio, ha rapporti con la società Trapani Calcio. È fondamentale chiarire questa questione per garantire la trasparenza e l’integrità del ruolo istituzionale del presidente della Regione”.
Pellegrino: “Polemiche di De Luca sterili”
“Mi spiace che l’onorevole De Luca non perda occasione per fare polemiche fini a sé stesse.
L’emendamento da me proposto per la concessione di un contributo alla società F.C. Trapani è al pari di tanti contributi erogati dalla Regione su decisione dell’Assemblea Regionale, finalizzati a sostenere significative realtà del territorio che svolgono attività di rilevanza sociale, economica o culturale con importanti ricadute sulle rispettive comunità.
In questo caso, a sostegno di una società sportiva senza fini di lucro della mia provincia, impegnata in campionati di livello nazionale con risultati sempre più rilevanti che tanta ricaduta positiva hanno avuto su tutto il territorio trapanese.
Spiace che l’onorevole De Luca e il suo gruppo parlamentare abbiano scelto di attaccare questa realtà, tanto cara ai tifosi e a tutta la comunità locale.”
Lo dichiara Stefano Pellegrino, commentando le dichiarazioni del gruppo parlamentare dell’on.le Cateno De Luca in merito alla concessione di un contributo da parte della Regione alla società F.C. Trapani.
Dubbi anche sul ripristino delle ex province
Inoltre, De Luca ha sollevato preoccupazioni riguardo al ripristino delle elezioni degli organi delle città metropolitane e delle ex province. Il leader di Sud Chiama Nord ha espresso dubbi sulla gestione dei territori, osservando che la norma introdotta non prevede soluzioni concrete o fondi adeguati alla gestione delle strade e delle scuole
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