- Molotov contro coppia di senza casa a Ciaculli
- Sono stati condannati a 15 anni i due aggressori
- I due fidanzati erano in una tenda montata all’interno di un casolare
Sono stati condannati a 15 anni ciascuno di carcere, per tentato omicidio, Benedetto Fici e Antonino Faraone, accusati di avere lanciato una bomba molotov contro una coppia di fidanzati che si trovava in una tenda montata all’interno di un casolare, nelle campagne della borgata palermitana di Ciaculli.
Le ricostruzioni dai tabulati
L’accusa in giudizio era sostenuta dal pm Piero Padova. A fare il nome dei due aggressori che, secondo le ricostruzioni, volevano cacciare dalla zona i due giovani senzatetto, furono le vittime, salve per miracolo, e alcuni testimoni. Un riscontro ai racconti venne poi dall’analisi dei tabulati del satellitare piazzato dall’assicurazione dell’auto su cui i due aggressori viaggiavano, che segnalò che la macchina era passata vicino alla zona dell’attentato per due volte, l’ultima proprio nell’orario in cui si udì il boato provocato dall’esplosione.
Le due vittime salve per miracolo
I sue sono stati processati col rito immediato, “saltando” dunque la fase dell’udienza preliminare. I due aggressori che, secondo le ricostruzioni, il 23 aprile del 2016, volevano cacciare dalla zona i due giovani senzatetto. Le due vittime furono salve per miracolo. I due ragazzi aggrediti sono Umberto Geraci, 22 anni, che ha riportato gravissime ustioni e la fidanzata Ernesta Jessica Modica, 23enne.
La ricostruzione
Prima un sopralluogo nelle campagne di Ciaculli in via Tenaglia per vedere se i ragazzi erano dentro il casolare. Poi sia Benedetto Fici, 77 anni, il giardiniere, e Antonino Faraone, il compare, sono tornati nei pressi della costruzione e hanno gettato le due bottiglie molotov. Pare che i due ragazzi abbiano sentito i due parlare e dire “si chiuieru sti iecca sangu”. Poi scoppiò l’inferno. “Sono stati entrambi a gettare le bottiglie piene di benzina che sono delle armi da guerra – diceva Rodolfo Ruperti capo della squadra mobile – I due poi sono fuggiti a bordo di una Fiat Panda come hanno raccontato le vittime”. Grazie anche all’auto intestata alla moglie di Antonino Faraone si è anche risaliti al complice del giardiniere fermato ieri dalla polizia. Benedetto Fici più volte durante la giornata aveva chiamato un numero di cellulare Wind.
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