“In arrivo un bando dell’assessorato regionale all’Economia per sostenere le imprese siciliane in crisi per l’emergenza Coronavirus. Si tratta di una prima tranche di 80 milioni di euro su un totale stanziato di 150 milioni a valere sul Fondo Sicilia previsto dalla Finanziaria regionale, con finanziamenti fino a 25 mila euro a tasso zero, di cui il 25 per cento a fondo perduto, preammortamento di due anni e restituzione fino a sei anni”.

Lo annuncia Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, sottolineando che “potranno usufruire di questi fondi anche alcune importanti categorie produttive, come le autoscuole, i fotografi, le strutture assistenziali del settore sanitario e i liberi professionisti. Contrariamente a quanto sostiene l’on. Cancelleri, le autoscuole sono invece escluse dall’elenco dei beneficiari del “Bonus Sicilia” non certo per colpa del governo Musumeci, bensì a causa del mancato inserimento dei relativi codici Ateco da parte del governo nazionale”.

Inoltre, Aricò sottolinea: “Ai finanziamenti del bando regionale si potrà accedere direttamente attraverso le banche convenzionate con Irfis o con Poste Italiane. Si tratterà di un aiuto concreto per le imprese, così come già fatto per l’editoria a cui sono stati destinati circa 10 milioni di euro, le edicole (3 milioni) ed le agenzie di distribuzione stampa (2 milioni). Molto importante anche il “bonus matrimoni” con uno stanziamento di 3,5 milioni, una misura di sostegno ad oltre 1.000 giovani coppie che potranno richiedere fino a tremila euro a fondo perduto, che sta rimettendo in movimento molte aziende del settore: dopo pochi giorni dalla pubblicazione, infatti, si registrano già numerose istanze di adesione presso l’assessorato regionale alla Famiglia”.

Il bando, emanato da ramoi diverso dell’amministrazione, sembra destinato a mettere una pezza ai tanti errori del Bonus Sicilia. A prescindere dal flop del click day, infatti, il bando delle Attività produttive aveva lasciato fuori una lunga serie di codici Ateco e dunque di attività per errori materiali o per interpretazioni contestate dalle associazioni dic ategoria in più di una occasione