Pioggia o sole, le strade di Borgo Vecchio continuano ad essere allagate. Il problema persiste da quasi cinque anni. Ciò senza che il Comune di Palermo sia riuscito a trovare una soluzione efficace.

Negli ultimi mesi però, la situazione si è decisamente aggravata. L’acqua permane stabilmente sull’asfalto. Fuoriesce addirittura da alcuni tombini della zona ed invade i sottoscala e i garage della zona.

L’acqua continua a risalire dal sottosuolo

Un tema evidenziato anche nell’ultima live condotta a piazza della Pace nella giornata di sabato. Nonostante non si siano registrate precipitazioni nel weekend appena concluso, l’area era completamente invasa dall’acqua. Ciò a causa dei liquidi drenati dalle pompe idrovore del palazzo limitrofo dai sottoscala dello stabile. Nonchè dal contemporaneo malfunzionamento del sistema fognario, perennemente otturato.

Così, quello che viene drenato dal palazzo si mischia al contenuto delle caditoie. Ciò provoca un riversarsi di acqua sulla strada dall’odore nauseabondo. Tutto ciò a pochi metri da due plessi scolastici, ovvero il “Giacomo Serpotta” e il “Federico II”. Inoltre, le auto e i camon di passaggio trasportano l’acqua stagnante lungo tutta via Archimede e nelle arterie limitrofe, propagando il problema a tutto il quartiere di Borgo Vecchio.

Nemmeno le attività di pulizia straordinaria condotte dagli operai di Amap è riuscita a tamponare il problema. Le strade e i sottoscala continuano ad essere invasi dall’acqua.

Il sopralluogo della Protezione Civile

Mercoledì 10 novembre, il plesso è stato oggetto di un sopralluogo da parte dei tecnici della Protezione Civile. Verifica che ha evidenziato alcune criticità strutturali derivanti dalla continua presenza di acqua nelle parti inferiori del palazzo di piazza della Pace. “Gli elementi strutturali di fondazione – scrivono il Rup Stefano Gueli e il dirigente Maurizio Pedicone – risultano sofferenti e probabilmente in accelerato stato di ossidazione”.

Controlli eseguiti anche sugli scantinati, dove è emersa “la presenza di precarie passerelle lignee realizzate con pedane e con pannelli in legno poggiati a terra. Strutture atte ad agevolare l’accesso in tutto il seminterrato al fine di evitare, vista la presenza di un impianto elettrico, contatti diretti con l’acqua presente a pelo libero del pavimento del seminterrato”.

Atteso vertice in Prefettura

Un quadro preoccupante, che ha attratto l’attenzione dei residenti. Gli abitanti dell’area hanno messo in scena alcune proteste plateali. Fra queste, la chiusura forzata di via Archimede. La strada è stata sbarrata con mobili e nastri bicolore. Un fatto avvenuto già in due occasioni e che ha contribuito a portare la situazione all’attenzione dell’opinione pubblica.

L’Amministrazione Comunale ha reagito, oranizzando diversi confronti civici. Dibattiti svolti all’interno della vicina chiesa di Santa Lucia e a cui hanno partecipato il vice-sindaco Fabio Giambrone; l’assessore ai Lavori Pubblici Maria Prestigiacomo ed alcuni esponenti dell’ex maggioranza in Consiglio Comunale.

Scambio di opinioni dai quali è scaturito proprio il sopralluogo del 10 novembre da parte dei tecnici. Gli uffici del Comune di Palermo hanno attribuito il problema “all’innalzamento della falda acquifera sotterranea e del mal funzionamento della rete fognaria”. Una tesi che, riferiscono dall’assessorato, va a confermare quanto sostenuto anche dalla ditta Amec, con riferimento ai lavori del collettore fognario. Elevazione che ad oggi non ha ancora trovato una spiegazione precisa e che necessiterà di ulteriori approfondimenti chiarificatori.

Una situazione, quella di piazza della Pace, sulla quale si terrà un vertice in Prefettura. Un incontro, che si dovrebbe tenere questa settimana, a cui parteciperanno tutti i soggetti interessati. L’obiettivo è capire quali saranno le prossime mosse da intraprendere per risolvere il problema. Intanto, per i cittadini di Borgo Vecchio, rimane solo di armarsi di santa pazienza e, soprattutto, di stivali. Ciò per non sporcarsi le scarpe e i vestiti in mezzo ad un’acqua di dubbia provenienza. Ma siamo certi che, dopo cinque anni, i cittadini siano già ampiamenti attrezzati.