In occasione del 45mo anniversario dell’uccisione di Boris Giuliano, la Regione Siciliana ricorda con profonda commozione la figura del capo della Mobile di Palermo, che ha sacrificato la sua vita per la giustizia e la legalità.
Schifani: “Esempio luminoso”
“Boris Giuliano – sottolinea il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – è stato un esempio luminoso di coraggio, dedizione e integrità morale. Il suo impegno incrollabile nella lotta contro la mafia e il suo instancabile lavoro investigativo hanno segnato una svolta nella storia della nostra terra. La sua tragica morte ha lasciato un vuoto incolmabile nelle forze dell’ordine e nella società siciliana, ma l’eredità del suo metodo investigativo ha acceso una fiamma di speranza e di rinnovata determinazione nella lotta contro il crimine organizzato. La sua memoria, infatti, continua a ispirare le nuove generazioni e a rappresentare un monito costante dell’importanza di combattere l’illegalità e di difendere i valori della giustizia e della libertà. Voglio rivolgere – conclude – Schifani – un pensiero affettuoso alla famiglia, ai suoi colleghi e a tutti coloro che hanno condiviso con lui il difficile cammino della giustizia: la sua dedizione e il suo sacrificio non saranno mai dimenticati”.
Lagalla: “Inventò nuovi metodi d’indagine”
“A 45 anni dalla sua uccisione per mano mafiosa, ricordiamo il capo della Squadra mobile Boris Giuliano. Acuto investigatore, innovativo nell’introdurre nuovi metodi di indagine, Boris Giuliano può essere considerato uno dei primi poliziotti ad aver rivoluzionato il modo di combattere la criminalità organizzata. Ancora oggi la sua resta un’eredità da non disperdere”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha partecipato alla cerimonia di commemorazione di Boris Giuliano.
Intravaia: “Esempio per tutti”
“Ho deposto questa mattina, in rappresentanza dell’Ars, insieme alle altre autorità e ai familiari, una corona d’alloro sulla lapide che ricorda l’uccisione di Boris Giuliano in via Francesco Paolo di Blasi. Sono trascorsi 45 anni da quel barbaro assassinio in cui un fedele servitore dello Stato fu vilmente colpito alle spalle. Il coraggio con cui intraprese una dura lotta alla mafia da capo della Mobile di Palermo è ancora oggi un esempio per tutti, per chi contrasta la criminalità organizzata sul campo e per chi è chiamato a compiere il proprio impegno quotidiano sia nelle istituzioni che nella società civile”.
È quanto dichiarato da Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia, delegato dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno a rappresentare l’Assemblea Regionale Siciliana nella cerimonia commemorativa che si è svolta in via Francesco Paolo Di Blasi.
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