Nuovo raid vandalico, dopo quello dell’ottobre scorso, nei locali del centro antiviolenza annesso al centro di accoglienza “Padre Nostro” fondato da don Pino Puglisi nel rione palermitano di Brancaccio. Alcuni sconosciuti hanno sfondato con un masso il vetro della porta secondaria che si affaccia in un piccolo cortile dove, da più di 7 anni, viene allestito il presepio che raffigura la natività.
La denuncia
Il presidente del centro di accoglienza Maurizio Artale ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, che sono intervenute anche con l’ausilio della polizia scientifica. “Un brutto segnale – commenta Artale -, che certamente non farà intimorire le centinaia di volontari, operatori e soci che animano da 28 anni il centro di accoglienza Padre Nostro; un gesto che sa di sfida e che vuole dimostrare che quando vogliono, agiscono in maniera indisturbata, complici la solita indifferenza o omertà di chi sente, vede e non parla”.
Sulle orme di don Puglisi
“Noi – conclude il presidente del centro – manterremo sempre lo stesso atteggiamento che ci ha insegnato il beato Giuseppe Puglisi per essere esempio solido e concreto di quanti cercano la strada per la legalità, giustizia e ‘conversione di vita’. Siamo certi che le istituzioni, in primis le forze dell’ordine, questa volta sapranno assicurare alla giustizia questi malviventi, perché non restino d’esempio di impunità in un quartiere come Brancaccio”.
Ad agosto altro raid
Nell’agosto scorso vandali in azione in piazzetta beato padre Pino Puglisi a Palermo. Un episodio che avvenne a 15 giorni dal 28° anniversario dell’omicidio del beato Pino Puglisi, ucciso dalla mafia. In quell’occasione Artale parlò di “indifferenza degli abitanti della piazza”, che a suo dire lasciarono indisturbati incivili nel danneggiare i lampioncini che illuminavano l’area in cui si trova un monumento e la statua lignea del Beato Puglisi. L’ultimo lampioncino era stato sostituito il precedente 12 agosto; nonostante le circa 20 denunce fatte, mai un ‘incivile’ è stato identificato dalle forze dell’ordine fu evidenziato sempre da Artale.
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