Ci sono volute quasi tre ore per decidere il vincitore del concorso regionale “Macroscuola – Uno spettacolo di rigenerazione urbana” , un’attività che coinvolge gli studenti nel progettare nuovi spazi per la città, partendo dal recupero e dalla valorizzazione di zone abbandonate o poco utilizzate, realizzato dai Giovani imprenditori dell’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili).

I progetti presentati erano davvero ben realizzati, creativi e soprattutto originali. A vincere è stata la classe II sezione ES dell’Istituto comprensivo “N. Sauro- R.Franchetti” di Brancaccio a Palermo, quartiere in cui Padre Pino Puglisi  ha realizzato il progetto “ Riqualificazione delle aree attorno alla scuola Franchetti e collegamento dei plessi scolastici.”  Adesso i ragazzi parteciperanno alla finale nazionale a Roma il 27 Maggio.

Un progetto che unisce scuola e quartiere

La giuria era composta da figure notevoli del mondo dell’ingegneria e dell’edilizia, tra cui il  presidente regionale dei Giovani imprenditori di Ance Sicilia, Marco Colombrita, dal presidente della Consulta regionale degli Ordini degli ingegneri, Fabio Corvo,  dal Comitato regionale del Gruppo Giovani imprenditori di Ance Sicilia Salvo Russo, e del presidente di Ance Palermo, Giuseppe Puccio.

La commissione si è trovata davanti a progetti di altissimo livello tecnico. Elaborati capaci di unire arte, sostenibilità e inclusione sociale, portando soluzioni innovative per la riqualificazione urbana.

Colombrita ha spiegato: “La scelta non è stata facile, i tre progetti finalisti si sono spesso equivalsi nei punteggi. La differenza finale è stata di un solo punto: questo la dice lunga sul valore del lavoro svolto da questi giovani.”

Il quartiere che rinasce tramite la musica

Il progetto vincitore propone di trasformare le aree attorno ai due plessi della scuola Franchetti, in spazi verdi aperti alla cittadinanza. A rendere unico questo progetto è stata proprio l’idea di richiamare l’orientamento musicale della scuola realizzando panchine a forma di pianoforte, rastrelliere per bici modellate come foglie, fontanelle a forma di pappagallo, strumenti musicali giganti agli ingressi e un “Labirinto del sapere e della ricerca” con QR code che svelano opere d’arte e curiosità.

Gli studenti, insieme ai loro insegnanti, hanno presentato il progetto con grande entusiasmo davanti a una sala piena presso la sede di Ance Palermo, raccontando le idee, le motivazioni e il lavoro svolto per arrivare alla realizzazione dei loro elaborati.

Altri finalisti

A pari merito, al secondo posto, si sono classificate due proposte altrettanto brillanti.

La prima, realizzata dalla classe II D dello stesso istituto Franchetti, con il progetto “qui si fa musica”, un percorso pensato per scoprire i laboratori scenografici del Teatro Massimo di Palermo. A guidare i visitatori, è Giafar, un personaggio immaginario creato dagli studenti che li accompagna nel loro percorso tra sagome luminose raffiguranti personaggi dell’opera lirica e QR code che forniscono informazioni.

La seconda, realizzata dalle classi II sezione A e B del plesso “Garibaldi” dell’istituto “De Amicis” di Enna, hanno presentato il progetto “Riqualificazione del quartiere Fundrisi di Enna”. Un’idea che prevede la trasformazione di due vie storiche in aeree pedonali arricchite da negozi e tettoie trasparenti, così da renderle accessibili tutto l’anno.

Il futuro nelle mani degli studenti

“Questi ragazzi dimostrano che è possibile creare un ponte tra scuola e mondo delle costruzioni. Sono loro il motore dell’innovazione del domani” dichiara Salvo Russo, presidente di Ance Sicilia.

Sulla stessa linea si mantiene Giovanni Puccio, presidente di Ance Palermo: “il nostro obiettivo è rafforzare sempre di più il legame tra imprese e scuole “.

Complimenti anche da parte del presidente della Consulta regionale degli Ordini degli ingegneri, Fabio Corvo: “avete osservato il quartiere tramite occhi nuovi e proposto soluzioni utili. Siete stati dei veri urbanisti”

“valutare i progetti non è stato semplice perché su molti aspetti i tre elaborati erano quasi sempre al pari. Il fatto che ci sia stato solo un punto di differenza tra il primo e i secondi classificati dimostra quanto impegno abbiano messo questi ragazzi” conclude Marco Colombrita .