“Non si puo’ credere in Dio ed essere mafiosi”. Così Papa Francesco si schierò contro la mafia a fianco dei siciliani onesti. Il Pontefice venuto “dalla fine del mondo” ha amato la Sicilia in modo speciale, senza nasconderne i drammi, senza dimenticare i suoi eroi e i suoi martiri. Le sua parole contro il sentire mafioso si iscrivono nel solco di una “teologia” anti mafiosa professata, prima ancora che dal Pontefice scomparso domenica scorsa, da Papa Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI.
Papa Francesco, “Sicilia terra di testimoni e martiri”
Della Sicilia, il Pontefice argentino ma di origine italiana, ha condiviso e raccontato al mondo i drammi e della Sicilia ha dato lustro ai suoi migliori esponenti. Questo impegno di Francesco – nato da una profonda riflessione etica ancor prima che spirituale – verrà ribadito ancora una volta, soltanto pochi mesi fa, con queste parole nette: “La testimonianza fino al sacrificio della vita, il dono di sé attraverso il martirio. Questa terra conosce grandi testimoni e martiri, da Padre Pino Puglisi al giudice Rosario Livatino. Senza dimenticare i magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, e tanti altri servitori dello Stato”.
Papa Francesco, da Lampedusa a Brancaccio contro la mafie e le ingiustizie
Sin dall’inizio del suo Pontificato, poco più di dodici anni fa, Francesco ha fatto subito capire da che parte stava. Non è un caso, dunque, che il primo viaggio di Jorge Maria Bergoglio, la sua prima visita fuori le Mura Vaticane, sia stato l’estremo lembo dell’Europa e della Sicilia. E’ l’8 luglio 2013 e Francesco raggiunge Lampedusa. Indimenticabili sono le parole pronunciate da Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata al Campo sportivo Arena, con l’altare allestito su una piccola barca. Dal Sommo Pontefice, a tutto il mondo, arriva il messaggio a risvegliare le coscienze sul dramma dei migranti, la cui sorte è per Francesco “una spina nel cuore che porta sofferenza”.
Cinque anni dopo, il 15 settembre del 2018, il Santo Padre torna in Sicilia a occuparsi delle ferite e degli onori di questa meravigliosa terra. Dall’aeroporto di Catania, Francesco fa tappa a Piazza Armerina, luogo scelto per ammonire sul disagio della disoccupazione e la crisi del mondo del lavoro. Poi Il Pontefice viene travolto dall’abbraccio dei fedeli sul lungomare del Foro Italico di Palermo. Ci sono oltre centocinquantamila persone ad aspettarlo lì per la messa. Finita la messa, Poi, a rimarcare la sua missione a fianco degli ultimi, Francesco andrà alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte.
L’abbraccio con Biagio Conte alla Missione di Speranza e Carità
Dopo l’abbraccio con i poveri di Fratel Biagio, il Papa andrà a Brancaccio per omaggiare Padre Puglisi, a 25 anni dal suo omicidio. Si ferma in Piazzale Anita Garibaldi, al civico 5, il luogo esatto dove i killer mafiosi uccisero Puglisi: lì il Pontefice si inginocchia e posa un mazzo di fiori. Nella sua visita a Palermo passerà anche dalla Stele di Capaci e ai siciliani tutti griderà “Non si puo’ credere in Dio ed essere mafiosi”, un anatema contro quel cancro chiamato mafia.
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