Ancora all’alba di oggi hanno continuato a bruciare diverse aree a verde e montuose della Sicilia occidentale, tra il trapanese, l’agrigentino e il palermitano, dove si intravede la mano criminale dei piromani. I roghi si sono alimentati da ieri pomeriggio e per tutta la notte vigili del fuoco, forestale, protezione civile, forze dell’ordine e volontari hanno lavorato incessantemente per fermare il fronte. Ancora si stanno spegnendo gli ultimi focolai anche se tutto sommato la situazione pare essere sotto controllo questa mattina.
Nelll’agrigentino
Un incendio ha parzialmente danneggiato parte delle secolari piante dell’uliveto di contrada Cucca vecchia a Canicattì, in provincia di Agrigento, da anni confiscato, ma ancora non assegnato. Indagini sono in corso per stabilire la natura del rogo.
Nel palermitano
Gli incendi hanno prevalentemente interessato la zona tra Misilmeri e Belmonte Mezzagno, dove addirittura è stato necessario un intervento dall’altro con un elicottero del corpo forestale per riuscire a fermare la violenza delle fiamme ed evitare che potessero arrivare a raggiungere un nucleo di abitazioni.
Nel trapanese
Nel trapanese invece il fuoco ha interessato la zona tra Erice e Trapani, soprattutto San Cusumano. Anche qui è arrivato l’elicottero ed è stata chiusa in via precauzionale la strada provinciale 20 che si collega a San Vito Lo Capo. I roghi continuano a divampare in queste prime giornate di calcio e la Sicilia si prepara all’ennesima difficile stagione estiva.
Cinque giorni fa le prime folate di scirocco
Alle prime folate di scirocco la Sicilia sembra essere messa già dura prova. Appena 5 giorni fa decine di incendi si sono verificati in provincia di Palermo. Per uno di essi, addirittura, a Monreale su monte Caputo e Poggio Ridente ci sono volute 24 ore. Oltre ai pompieri e i forestali da terra un canadair e un elicottero hanno fatto la spola per spegnere le fiamme. Incendi sono divampati anche a Partinico, Bagheria, Misilmeri, Campofelice di Roccella, Balestrate e Altavilla Milicia.
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