Bufera all’Ars. Gianfranco Miccichè lo ha fatto veramente come BlogSicilia aveva anticipato. Rispondendo alla richiesta arrivata dai 5 stelle e appoggiata dal Pd, ha azzerato le Commissioni Parlamentari

Una prassi di metà legislatura

L’azzeramento delle Commissioni è una prassi consolidata. Ma il rinnovo di tutti gli organismi e la rotazione dei deputati che termina con l’elezione dei nuovi presidenti avviene, di norma, a metà legislatura. Questa volta la rotazione non era stata fatta e si pensava fosse ormai cosa accantonata.

L’azzeramento a otto mesi dalla fine del mandato

Il presidente Miccichè, invece, prendendo al balzo la richiesta delle opposizioni lo ha fatto a 8 mesi dalla fin e della legislatura e in tanti interpretano questa scelta come uno ‘schiaffo’ ai dissidenti di Forza Italia e alla stessa maggioranza.

Tre presidente dissidenti ‘deposti’

Di fatto sono tre i presidenti forzisti ‘deposti’ da Miccichè. Sono tutti nel gruppo dei dissidenti. si tratta di Riccardo Savona (bilancio), Margherita La Rocca Ruvolo (Sanità) e Stefano Pellegrino (Affari Istituzionali)

I nuovi equilibri

Dall’azzeramento delle commissioni parlamentari potrebbero emergere, adesso, nuovi equilibri nonostante si avvicini la fine della legislatura, anche alla luce dell’evoluzione del quadro politico.

Ieri sera i capigruppo hanno ricevuto la nota con cui la Presidenza ha comunicato la decisione, che è stata assunta, si legge, dopo la richiesta fatta in aula: ad avanzarla era stato tre giorni fa il capogruppo del M5s, Nuccio Di Paola, e subito condivisa dal Pd. Non si tratta di un azzeramento, formalmente, ma della richiesta ai gruppi di indicare i nuovi componenti per il rinnovo delle commissioni. Dunque un azzeramento di fatto anche se non formale.

Mercoledì le indicazioni delle nuove composizioni di commissione

Entro mercoledì i capigruppo dovranno trasmettere alla segreteria generale i rispettivi elenchi con i nominativi seguendo lo schema predisposto dalla Presidenza.

Alla nota è allegata una tabella con la redistribuzione dei posti assegnati ai partiti, in base a un calcolo matematico (il numero complessivo in rapporto alla consistenza dei singoli gruppi). Al M5s vanno 20 posti, 17 a Forza Italia, 9 a Lega e Pd, 8 a DiventeràBellissima, 5 Udc, Attiva Sicilia, Popolari e autonomisti e Misto, 4 a Fratelli d’Italia e Sicilia Futura.

Chi perde spazio

I gruppi più piccoli non saranno rappresentati in alcune commissioni: FdI fuori da Sanità, Ambiente Cultura; Sf dovrà ‘accontentarsi’ di BilancioSanità, Ambiente e Ue, nessun commissario dell’Udc al Bilancio, As esce dalle Attività produttive.

L’elezione dei nuovi presidenti

Dopo la composizione delle commissioni, ognuna si riunirà per eleggere l’ufficio di presidenza. Fari puntati soprattutto sulla commissione Bilancio (l’attuale presidente è Riccardo Savona, tra gli ‘ortodossi-dissidenti’), manca un mese e mezzo alla scadenza dell’esercizio provvisorio e l’Ars dovrà affrontare l’ultima manovra finanziaria di questa legislatura. Dalla commissione inoltre transiteranno le misure che il governo Musumeci metterà in campo a valere sul Pnrr, un plafond di due miliardi di euro.

La reazione del partito di Musumeci

“La ricomposizione delle Commissioni dell’Ars è una procedura prevista a metà legislatura. Proprio in tal senso l’avevamo ripetutamente richiesta nel momento in cui era utile farla” dice Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di Diventerà Bellissima.

“Azzerarle ora, a pochi mesi dal voto, è pertanto una decisione che non condividiamo e che rischia di rallentare o peggio ancora pregiudicare l’iter di alcuni provvedimenti molto attesi”.

“I meccanismi del regolamento parlamentare dovrebbero essere utilizzati per un ancora più incisivo rendimento dei lavori delle Commissioni e non come strumento per regolare equilibri interni ai partiti. Peraltro, in un momento in cui le priorità sono le drammatiche conseguenze economiche causate dal Covid19 e ora pure dal conflitto in Ucraina, non è certo questa la priorità per i siciliani”

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