“Spiace constatare che siete caduti nella trappola della guerra tra poveri o peggio tra generazioni, alla cui trappola gli ex sportellisti non intendono cadere, ma poiché ci avete tirati in ballo, una risposta va data”.

E’ guerra aperta fra gli idonei della graduatoria dei navigator e gli ex sportellisti nella vicenda del piano assunzioni della Regione per i centri per l’impiego. Nonostante informalmente la Regione faccia sapere che non ci sono margini giuridici per ricorrere all’impiego delle due categorie, gli interessati sono di tutt’altro avviso.

QUI LA NOTA DI IERI DEL COMITATO DEI NAVIGATOR

Così gli ex sportellisti rispondono ai navigator “Avete detto una serie di sciocchezze che puntualmente vogliamo mettere in evidenza per spegnere qualsivoglia tentazione di alcuni personaggi politici che magari si accingono a perorare la vostra causa, siete voti appetibili!”

“La selezione sui navigator è stata espletata da Anpal servizi che è una società privata, quindi a loro dovete rivolgervi, nulla avete a che pretendere dall’amministrazione regionale – scrivono – mentre le graduatorie, per volere del governo nazionale, non esistono più se non per coprire i posti messi a bando in caso di rinuncia. Il bando della Regione siciliana – continuano – sarà a tempo determinato. Le competenze dei navigator si sottoscrivono nell’ambito dell’assistenza tecnica, l’esigenza dei centri per l’impiego è il potenziamento degli stessi in tema di politiche attive del lavoro, dunque alte competenze. E poi – concludono – non si possono bandire concorsi riservati”.

Gli sportellisti poi si tolgono il tradizionale ‘sassolino dalla scarpa’, “Dovreste ringraziare l’assessore Scavone e il governo regionale per aver permesso la contrattualizzazione di tutto il numero previsto per la Sicilia, nell’accordo Stato/Regioni si è lasciata libertà alle regioni di utilizzare i navigator in base alle esigenze dell’amministrazione (vedi Campania che si è rifiutata e ha potuto farlo). Detto questo, vogliamo ricordare che se proprio la Regione siciliana vuole risparmiare potrebbe utilizzare gli stessi soggetti che ha riqualificato investendo risorse pubbliche semplicemente applicando le leggi, avrebbe l’imbarazzo della scelta tra almeno cinque leggi a tutela, oltre a non avere l’onere dell’addestramento”.

“Ci preme inoltre puntualizzare che prima di pretendere uguale trattamento di attenzione, di indossare le nostre scarpe non per un giorno, un mese o un anno ma per sei anni, percorrere chilometri e chilometri, inghiottire polvere, attendere ore e ore in piedi una notizia, versare le nostre lacrime, sopportare le innumerevoli delusioni, digiunare, dormire per strada al freddo, svenire dal caldo, elemosinare un bagno, umiliarsi e mortificarsi non una volta ma tante e tante volte, seppellire colleghi che non hanno retto e non per ultimo la sofferenza di veder frantumare la propria famiglia relegata alla povertà. Solo e solo allora avrete il diritto di nominarci”.

La conclusione è una presa di distanza chiara “Fatevi la vostra battaglia, ma non vi è consentito alcuna forma di gelosia se la commissione lavoro o chiunque altro si occupa di noi”.

Intanto gli ex sportellisti tornano in piazza contemporaneamente all’audizione dell’assessore Scavone da parte della V commissione lavoro che ha per oggetto la vertenza relativa agli operatori ex sportelli multifunzionali.

Gli sportellisti contestano come “la delibera apprezzata in giunta, sul bando di reclutamento, sia lontana dalla loro rivendicazione indirizzata agli organi preposti e consumata per strada all’addiaccio, all’afa e al digiuno quasi quotidianamente da sei lunghi anni. Chiediamo un bando simile a quello della Regione Toscana in tema di potenziamento dei centri per l’impiego, dove è previsto come prerequisito l’esperienza diretta sulle politiche attive del lavoro, ricordando che si tratta di lavoratori riqualificati con risorse pubbliche per occuparsi proprio di politiche attive del lavoro, che hanno già svolto le loro mansioni presso i centri per l’impiego per quindici anni, fino a quando il governo Crocetta ha deciso di disfarsene”.

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