Anche l’ingegnere Manlio Munafò, capo dell’Ufficio del Genio civile di Palermo, ha rassegnato le dimissioni ad appena 24 ore dal suo collega di Catania Gabriele Ragusa. La decisione è maturata a seguito dell’indagine interna disposta, nei giorni scorsi, dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per accertare eventuali omissioni dei vertici dell’Ufficio negli interventi di somma urgenza sui fiumi della provincia palermitana.

Le funzioni di capo Ufficio sono state assunte dall’architetto Salvatore Lizzio, dirigente generale del dipartimento Tecnico della Regione.

In 48 ore dal suo pubblico attacco alle strutture del genio Civile Musumeci ha ottenuto le dimissioni dei due dirigenti (il primo rimosso anche come commissariod el Parco dell’Etna). Per Musumeci i danni da maltempo sono, almeno in parte, addebitabili a cattiva gestione delle strutture e mancato intervento immediato.

Nel frattempo la Regione opera per rimediare ai danni. Dopo stanziamenti per le infrastrutture e dichiarazione di stato di emergenza e richiesta di stato di calamità, arrivano gli interventi per le aree archeologiche.

A seguito degli eventi meteorologici verificatisi negli scorsi giorni nella Sicilia orientale, infatti, parte del patrimonio archeologico monumentale è stato danneggiato in maniera significativa. Molte delle zone monumentali e archeologiche colpite da alluvioni e straripamenti di fiumi, non sono ancora raggiungibili. Le squadre di tecnici inviate dalle Soprintendenze raggiungeranno nelle prossime ore le zone con il supporto della Protezione civile, dei vigili del fuoco e delle Forze dell’ordine

La zona più colpita, nel territorio di Mineo in provincia di Catania, comprende il sito archeologico di Rocchicella Palikè. Il fango ha coperto alcuni ambienti del monumentale complesso architettonico del santuario dei Palici databile al V secolo avanti Cristo. A seguito del pronto intervento dei tecnici della Soprintendenza dei Beni culturali etnea, guidata da Rosalba Panvini, si è constatato il danneggiamento del muro di fondo della struttura che necessita quindi di un urgente consolidamento. La Regione, su indicazione del presidente Nello Musumeci e dell’assessore Sebastiano Tusa, ha già stanziato la somma di cinquantamila euro per intervenire tempestivamente sulla preziosa struttura. La Soprintendenza ha già stilato una perizia di somma urgenza che consentirà la ripulitura dal fango, il ripristino e la messa in sicurezza nonché la collocazione di sistemi di drenaggio e deflusso delle acque per scongiurare danni futuri.

“Ovviamente la priorità è quella di portare soccorso e aiuto alla popolazione, come è stato fatto – evidenzia il governatore – ma bisogna anche preoccuparsi, tempestivamente, del patrimonio culturale danneggiato. Insieme all’assessore Tusa, fin dalle prime ore, abbiamo disposto sopralluoghi nelle aree interessate dal nubifragio. Nelle zone raggiungibili, i nostri tecnici hanno già quantificato i danni, le perizie di somma urgenza sono in corso di redazione e i finanziamenti già autorizzati. Per gli altri siti, gli uffici sono in attesa delle relazioni per poi procedere speditamente alla soluzione”.

Molte aree demaniali di proprietà della Regione e dei Comuni sono state interessate dal maltempo, ma attualmente a causa della viabilità interrotta non si è in condizione di quantificare né l’entità dei danni né i provvedimenti urgenti da adottare. Allagamenti si sono verificati nell’area monumentale di Santa Maria la Vetere a Militello in Val di Catania e nel sito di Caratabia a Mineo. A Ramacca, le strade di accesso a Montagna e Torricella sono parzialmente crollate e quindi impercorribili. Oltre agli allagamenti, a Castel di Judica una tromba d’aria ha divelto la tettoia di protezione delle strutture archeologiche, mentre il sito Occhiolà di Grammichele ha subito diversi crolli. Anche la Villa romana del Casale a Piazza Armerina, è stata interessata da fenomeni che hanno danneggiato soprattutto le zone adiacenti. Nessun danno ai preziosi mosaici grazie ai recenti lavori di manutenzione effettuati dalla Direzione del sito archeologico, che ha già provveduto a mettere in sicurezza la zona di accesso riservata al pubblico, proteggendola con paratie di protezione per la caduta massi.

“In momenti di emergenza come quelli di questi giorni – conclude l’assessore Sebastiano Tusa – sento il dovere di ringraziare il personale che ha tempestivamente messo in campo tutte le proprie energie per mettere in sicurezza e riportare alla pubblica fruizione il patrimonio culturale siciliano. In queste ore, assieme al dirigente generale del dipartimento Sergio Alessandro, siamo in costante contatto con i soprintendenti e i direttori per monitorare lo stato dei luoghi e le eventuali criticità”.