Si avvicina la scadenza dell’8 maggio in casa Rap. I sindacati attendono risposte. Sta per terminare infatti l’ennesima proroga ai cosiddetti progetti di produttività, ovvero il ricorso a forme di doppi turni e straordinari per bilanciare le carenze di personale all’interno dell’azienda. Una diminuzione che fa registrare la “bellezza” di 900 dipendenti in meno negli ultimi dieci anni. Elemento che ha portato Rap ad una sorta di dissesto funzionale, cioè quell’incapacità di garantire il servizio per la quale è pagata, ovvero la gestione della raccolta dei rifiuti in città.
Rap a corto di personale, l’attesa per lo sblocco delle assunzioni
Fatto per il quale l’ex amministratore unico Girolamo Caruso, a fine 2022, aveva avviato due procedure di concorso. Una era relativa all’assunzione di 46 nuovi autisti, mentre l’altra interessa la ricerca di 306 nuovi operatori ecologici. Ma se su quest’ultimo bando le procedure sono ancora in corso, ferme per la valutazione della prove scritte sostenute dagli oltre 3500 candidati, quello relativo all’ingresso dei nuovi autisti si è concluso da tempo. Le assunzioni erano attese addirittura per fine febbraio. Poi sono subentrate le solite lungaggini burocratiche. Rap attendeva l’ok dalla Giunta Comunale, la quale a sua volta aspettava indicazioni dagli uffici del Controllo Analogo. Il piano di riequilibrio è come una spada di Damocle, sempre sopra la testa del Comune di Palermo e delle sue braccia operative.
Ingresso dei 46 nuovi autisti, il momento sembra essere arrivato
Il momento del via libera definitivo sembra però essere finalmente arrivato. Ieri infatti si sarebbe svolto l’ennesimo CdA dell’azienda. Riunione del management di Rap nella quale si sarebbe preso atto dello sblocco delle assunzioni concesso dal Comune. Ingressi che permetterebbero non solo di avviare la fase due del piano di raccolta differenziata, ma scongiurerebbero soprattutto una possibile interruzione dei progetti di produttività. Nell’ultimo confronto con i sindacati di fine aprile infatti, Cgil e Uil avevano deciso di non firmare l’ennesima proroga, mentre Cisl e Fiadel avevano dato l’ultimatum al presidente Giuseppe Todaro. O si chiude per le assunzioni, oppure non si va avanti.
Assunzioni soltanto a tempo determinato
L’ufficialità dei nuovi ingressi dovrebbe arrivare nelle prossime ore, anche se la certezza definitiva potrebbe filtrare dalla riunione con le sigle dei lavoratori fissata per l’8 maggio. Assunzioni che in questa fase saranno soltanto a tempo determinato. A prevederlo è infatti la delibera relativa al piano di risanamento di Rap, adottata lo scorso 5 aprile dalla Giunta Comunale. Le stabilizzazioni non sono a rischio, ma sono state prudenzialmente rinviate ad un secondo momento, ovvero quando saranno stati approvati alcuni documenti chiave per il futuro dell’azienda, come ad esempio il piano industriale.
In Rap si apre il caso sui conferimenti di incarichi esterni
Sul fronte delle assunzioni dovrebbero arrivare buone notizie. Nel frattempo però rischia di aprirsi l’ennesima frattura fra azienda e sindacati, questa volta sul conferimento di incarichi esterni relativi agli affari legali. Nei giorni scorsi, in casa Rap, si sono palesate alcune magagne del passato. Da un lato, l’Ufficio Dogane ha chiesto circa 500.000 euro per alcuni crediti vantati su agevolazioni concesse sui mezzi di proprietà di Rap fra il 2013 e il 2015. Dall’altro, il Tribunale di Palermo ha emesso una sentenza di primo grado con la quale condanna Rap ad un risarcimento danni da 300.000 euro ad Antonio Putrone, ex dirigente della società Partecipata del Comune e licenziato nel 2022 per motivi di salute. Ed è proprio su questo caso che si è aperta l’ennesima polemica.
A muoverla è Riccardo Acquado, rappresentante della Cgil. Il sindacalista evidenzia che “l’avvocato F.C. (difensore di Putrone n.d.r.) risulta, dalla consultazione dell’albo aziendale Rap degli incarichi retribuiti affidati a soggetti esterni, un professionista a cui è stato affidato, con la delibera n. 8 dell’11 gennaio 2016, ‘l’attività di affiancamento alla difesa societaria nel procedimento civile, concernente il licenziamento di un dipendente, in fase di reclamo avanti la Corte di Appello di Palermo’”, ancora pendente, giacché non risulta nemmeno la data di fine incarico”. Fatto per il quale Acquado chiede di “verificare l’eventualità di un presunto conflitto d’interesse perpetrato dal suddetto professionista e, nel caso dovesse risultare confermato, prendere i dovuti provvedimenti nei confronti di coloro che, nelle loro specifiche funzioni, avevano la responsabilità di vigilare sulle modalità avvenute sotto ogni riserva di legge”.
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