“Da parte mia non è mai stata formulata alcuna richiesta all’allora primario Gulotta“. Lo dice il commissario straordinario del Policlinico Alessandro Caltagirone dopo la notizia sull’assunzione del figlio di Saverio Romano, Giorgio, alla Chirurgia. “Al contrario – aggiunge Caltagirone – attingendo all’elenco trasmesso dall’AOU Policlinico “G. Martino”, azienda capofila per la procedura di reclutamento speciale di personale per la gestione dell’emergenza covid”.

Le intercettazioni

“Il direttore generale mi ha chiesto un favore… Il figlio di Saverio Romano si è laureato con me il 27
luglio… ’sta legge Covid… mi chiede posto per suo figlio”. Sono le parole di Gaspare Gulotta, ex primario di Chirurgia generale e d’urgenza, intercettate dai Carabinieri del Nas all’interno della sua stanza al Policlinico. Come hanno poi confermato le indagini, Giorgio Romano, figlio del politico siciliano, fu assunto davvero alla Chirurgia. Ma adesso Caltagirone si difende dalle accuse.

La difesa di Caltagirone

“Nel caso specifico, come risulta dalla documentazione in possesso agli uffici nonché dagli atti pubblici presenti nell’albo pretorio dell’azienda, il Prof. Gulotta, in qualità di primario, ha proposto autonomamente il reclutamento di tre dirigenti medici da assegnare alla sua unità operativa sulla base dei profili e delle caratteristiche più appropriate alle esigenze della struttura. Ribadisco pertanto di non avere mai rivolto alcuna segnalazione al Prof. Gulotta, né averla ricevuta dall’On. Romano. Una tesi, peraltro, avvalorata ancor di più da quanto dichiarato pubblicamente in queste ore dallo stesso Saverio Romano sulla circostanza che non vi sarebbe stata alcuna ragione di coinvolgere il sottoscritto dato il rapporto personale esistente tra i due”.

Il presunto “patto di spartizione”

Gulotta chiama in causa il commissario straordinario del Policlinico Alessandro Caltagirone in una intercettazione. “Il direttore è un uomo di Saverio Romano — diceva nel corso di un incontro con una specializzanda — è stato messo là da Saverio Romano”.Il 24 luglio 2020, nella stanza di Gulotta, venne anche il padre del medico assunto, Saverio Romano, vice presidente di “Noi con l’Italia”. Mentre andava dal direttore generale Caltagirone, passò a salutare il primario. Nella conversazione si parlava anche di concorsi universitari, Gulotta gli svelò il patto di spartizione. “Con Latteri abbiamo fatto un’alternanza. Una volta io e una volta lui”. I carabinieri chiedono nel rapporto di “valutare eventuali responsabilità penali a carico di Gulotta, del commissario straordinario Caltagirone e di Romano, rimanendo a disposizione per eventuali deleghe d’indagini”.

“Continuo a lavorare”

“In merito a quanto riportato sulla presunta richiesta di intercedere affinché venissero create due unità operative chirurgiche distinte nell’ambito della chirurgia generale e d’urgenza, preciso che l’eventuale richiesta – peraltro mai pervenuta da parte dell’On. Romano – sarebbe stata decontestualizzata e comunque non percorribile in quanto l’atto aziendale, documento che definisce le strutture organizzative dell’azienda, era stato già approvato da me con atto deliberativo del 10 Luglio 2020 ( e pertanto circa 15 giorni prima del loro incontro), recependo il Decreto assessoriale n. 164 del 3 Marzo 2020. Nonostante sia amareggiato per queste notizie che ledono la mia immagine, ho l’obbligo morale di rimanere concentrato nel mio ruolo tecnico, avendo il dovere, oggi più che mai, di continuare a lavorare per assicurare la continuità dell’assistenza a favore dei pazienti che si rivolgono alla nostra struttura”.

La replica di Romano

E arrivata anche la replica di Saverio Romano dopo le notizie riportate dalla stampa. “Con riferimento agli articoli di stampa che tirano in ballo mio figlio Giorgio, medico chirurgo laureato a pieni voti, preciso che non mi sono mai adoperato per favorire o richiedere la sua assunzione. Mio figlio ha messo a disposizione la sua professionalità in occasione della forte richiesta di medici scaturita dall’emergenza pandemica, come hanno fatto tanti altri suoi colleghi. Il professore Gulotta – relatore della sua tesi di laurea – ne ha soltanto segnalato al commissario straordinario Alessandro Caltagirone l’assegnazione al suo reparto in considerazione delle esigenze del medesimo e perché già ne conosceva le qualità. Non è chiaro, tra l’altro, perché avrei dovuto coinvolgere il dottor Caltagirone visto il mio rapporto personale con il professore Gulotta”.

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