Nuova operazione della guardia di finanza a Palermo e provincia contro i “furbetti” dei buoni spesa. Questa volta l’attività si è concentrata nel comprensorio di Cefalù dove le fiamme gialle hanno rilevato tre irregolarità: scattate revoche e sanzioni amministrative.
Irregolarità in alcune istanze
Ad operare sono stati i finanzieri della tenenza di Cefalù, nell’ambito dell’attività di polizia economica e finanziaria sulla vigilanza e tutela del bilancio dello Stato, della Regione e degli altri Enti pubblici. Ad essere state rilevate una serie di irregolarità nelle istanze presentate da parte di 3 richiedenti del cosiddetto “buono spesa”, residenti nei Comuni di Castelbuono e Pollina.
Scoperte altre forme di assistenza
In particolare, tra le oltre 30 istanze analizzate presentate da parte di cittadini residenti nei comuni di competenza del Reparto (Campofelice di Roccella, Castelbuono, Cefalù, Collesano, Gratteri, Isnello, Lascari, Pollina, San Mauro Castelverde e Scillato), le fiamme gialle hanno accertato in 3 casi che i richiedenti che avevano sottoscritto l’istanza di accesso all’intervento socio-assistenziale avevano omesso di indicare che loro stessi o propri congiunti già percepivano altre forme di sostegno economico, come Reddito di emergenza o Reddito di cittadinanza. Di conseguenza, sulla scorta delle informazioni acquisite, le autocertificazioni presentate sono risultate prive dei requisiti previsti nell’avviso di pubblico bando.
Segnalazioni al Comune
I militari hanno quindi proceduto a segnalare i trasgressori all’autorità comunale per l’avvio dell’azione amministrativa per il recupero delle somme indebite già erogate, ammontanti complessivamente a circa 3 mila euro, nonché a contestare le relative sanzioni pecuniarie previste pari a 3 volte la somma indebitamente percepita.
L’operazione a Palermo di marzo scorso
Tantissime le operazioni che in questo versante sono state portate avanti dai finanzieri in questo territorio. La più consistente nel marzo scorso a Palermo quando sono state rilevate una serie di irregolarità nelle istanze presentate da parte di 40 richiedenti, tutti residenti a Palermo. In particolare, l’attività ispettiva ha evidenziato che i soggetti, sulla scorta del modello di autocertificazione redatto al Comune, avevano sottoscritto l’istanza di accesso all’intervento socio-assistenziale e le relative dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, sostenendo di trovarsi nelle condizioni previste ed elencate nell’avviso pubblico. Invece tutti avevao già un sostegno al reddito. I 40 palermitani sono stati denunciati alla competente procura per il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Inoltre, è stata avviata l’azione amministrativa per il recupero delle somme già erogate, ammontanti ad 11.120 euro, e per la comminazione di sanzioni per complessivi 45.120 euro. Contestualmente è stata inviata apposita segnalazione al Comune di Palermo per la decadenza dell’ammissione ai benefici richiesti.
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