Partirà il 2 settembre la pre apertura della caccia, in Sicilia ma con un provvedimento in controtendenza rispetto al passato la Regione decide di posticipare l’apertura complessiva della stagione dopo che per anni la Sicilia è sempre stata la prima a consentire le doppiette, limitandosi solo una pre apertura al coniglio selvatico e non inserendo una serie di attività venatorie contestate e spesso bloccate dai tribunali amministrativi.

Ma nonostante l’inversione di tendenza anche quest’anno non potevano mancare i ricorsi al Tar da parte degli ambientalisti. Adesso arriva il primo provvedimento a favore della Regione Siciliana sul calendario venatorio 2020-2021, con il quale l’assessore regione per l’agricoltura, Edy Bandiera , ha regolamentato i periodi e le specie dell’attività venatoria in Sicilia. È quanto emerge dal provvedimento del 20 agosto con il quale il TAR ha rigettato la richiesta di sospensiva del calendario venatorio che era stata presentata da Legambiente Sicilia, Associazione Italiana WWF, Lega Italiana Protezione Uccelli ed ha fissato l’udienza per la trattazione dei punti oggetto di impugnazione al 24 settembre. Il giudice monocratico ha infatti sottolineato che “non sembra sussistere una situazione di estrema gravità ed urgenza” tale da giustificarne la sospensiva.

“Il calendario venatorio – ha sostenuto Bandiera all’attod ella firma – arriva dopo un’ampia concertazione con le associazioni, sia venatorie che ambientaliste, che ha trovato il suo momento plenario, lo scorso 8 agosto, nell’ultimo comitato faunistico venatorio, l’assise regionale in cui siedono tutte le associazioni di settore. Anche grazie ai tanti contributi che sono pervenuti, si è arrivati a definire il provvedimento, che – ha aggiunto l’assessore per l’agricoltura,
Bandiera – è la possibile sintesi tra istanze dei cacciatori, limiti normativi e tutela del patrimonio ambientale”.

“Non è stato possibile consentire la cacciabilità della tortora in pre apertura, come richiesto dalle associazioni venatorie, perché ci siamo dovuti attenere – ha precisato Bandiera – ad un espresso divieto dell’Ispra, su questa
specie”.

Dal 15 di settembre, in controtendenza rispetto allo scorso anno, si è riusciti ad assicurare la riapertura della caccia al coniglio selvatico. “È questo – secondo Bandiera – il più rilevante aspetto di novità rispetto al calendario 2018”.

Infatti, a seguito del pronunciamento del Tar dello scorso anno, ed in ragione dei dati scientifici emersi nel monitoraggio condotto dall’Assessorato in sinergia con le associazioni venatorie, possiamo – ha precisato Bandiera –
riaprire la caccia al coniglio selvatico, che verrà cacciato anche attraverso il ricorso al furetto, così come espressamente richiesto dalle associazioni venatorie”. E’ utile sottolineare – ha aggiunto Bandiera – che “l’attività di
caccia, in alcune circostanze, è utile soprattutto in quei contesti nei quali gli equilibri biologici sono saltati, a seguito di un proliferare di specie o di un sovrappopolamento, che rischia di creare non pochi danni all’agricoltura”.

“Si fa presente che con l’inserimento, nel calendario 2019/2020, di quelle attività venatorie che sono state già censurate dai recenti pronunciamenti giurisprudenziali o che andavano a cozzare con il recente parere espresso dall’Ispra – ha precisato Bandiera – ci saremmo trovati di fronte ad impugnative al TAR che abbiamo voluto evitare”.

Relativamente al perdurare del divieto di caccia in alcune isole minori, quali ad esempio Marettimo, Salina, l’assessore Bandiera ha precisato che “nostro malgrado non è possibile in queste aree autorizzare l’attività venatoria,
perché non è prevista nel Piano Regionale Faunistico Venatorio della Regione Siciliana vigente che è stato approvato diversi anni addietro”.