Poteva trasformarsi in una strage il crollo dell’ascensore di una palazzina di via Balistrieri, nel cuore del rione palermitano di Brancaccio. Un incidente che ha provocato tre feriti, tanta paura e momenti drammatici. Ora bisognerà capire come e perché l’ascensore, che stava salendo verso il quinto piano dello stabile, sia venuto giù. Le indagini sono in corso per accertare eventuali responsabilità.

Ferite le tre persone, grave una donna

La cronaca l’abbiamo raccontata ieri, l’ascensore è crollato dall’altezza del quinto piano nel primo pomeriggio di ieri, 30 giugno, in Largo Vincenzo Balistreri, una strada parallela al principale corso dei Mille. All’interno dell’ascensore si trovavano tre persone, inquilini di un appartamento del quinto piano, tutti trasportati al Civico, al Buccheri-La Ferla e al Policlinico in condizioni critiche. A preoccupare maggiormente le condizioni di una donna.

Le indagini sulla vicenda

Chi indaga ipotizza che una delle funi che regge la cabina dell’ascensore si sia spezzata, provocando il crollo della cabina stessa senza incontrare alcuna resistenza. Ma toccherà ai tecnici dei vigili del fuoco confermare o smentire questa versione. Inoltre c’è da capire se quell’ascensore poteva essere utilizzato o meno e se era in fase di collaudo. A salvare da morte certa i tre occupanti, sarebbe stato il sistema di emergenza che avrebbe quanto meno rallentato la caduta della cabina.

I vigili del fuoco al lavoro

Tutto è al vaglio dei vigili del fuoco che stanno mettendo tutti i pezzi insieme per ricostruire la dinamica dell’incidente. Intanto il commissario dell’istituto Autonomo Case Popolari ha fatto sapere che si stanno eseguendo tutte le verifiche non solo su quest’ascensore che è caduto, ma anche su quelli dei palazzi vicini.  Fabrizio Pandolfo commissario ha anche comunicato che si sta “verificando tutta la documentazione sull’installazione degli ascensori, sulle manutenzioni e sui collaudi. Tutto sarà fatto in breve tempo per rispetto di quanti vivono nelle abitazioni”.

Il racconto degli inquilini

“Eravamo in casa quando abbiamo sentito un botto tremendo – racconta  Jessica di Fede, un’inquilina del palazzo -. Siamo usciti e c’erano queste persone che urlavano. Mio marito ha aperto le porte dell’ascensore ed è riuscito a tirarli fuori”. “Si tratta di lavoratori, gente per bene – racconta Don Ugo di Marzo, parroco della chiesa Maria Letizia delle Grazie -, onesta, graziosa, che ha la sfortuna di vivere in contesti complicati. Speriamo bene per la loro salute, anche se da quello che raccontano i soccorritori le loro condizioni non sono delle migliori. Noi però siamo fiduciosi. L’esterno di questa e delle altre palazzine della zona – dice ancora Don Ugo di Marzo – saranno rifatte grazie al bonus facciate. L’interno però è quello che è e così resterà. L’istituto case popolari fa quello che può, ma la manutenzione di questi ascensori, di queste scale a chi è affidata? A chi vive qui”.