Respinto il ricorso presentato dagli avvocati di Elio Arnao e Christian Maronia, accusati di avere fatto parte del branco che ha partecipato allo stupro di gruppo ai danni di una diciannovenne, avvenuto il 7 luglio dell’anno scorso in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Dopo un anno gli avvocati dei due imputati, Carmelo Adamo e Giuseppe Farina, avevano chiesto la misura cautelare dei domiciliari per i loro assistiti. Il tribunale ha respinto le due richieste. L’avvocato Carla Garofalo, che difende la vittima, si è opposta ritenendo che sussistano anche il pericolo di fuga e la reiterazione.
Il rinvio al 9 settembre
Il processo, che si sta svolgendo in abbreviato, è stato rinviato al 9 settembre quando comincerà l’esame di Angelo Flores, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia, Samuele La Grassa e Elio Arnao, i quali in caso di condanna potranno ottenere lo sconto di un terzo della pena. Per il 13 settembre è stata fissata la requisitoria del pm e gli interventi dell’avvocato Garofalo e delle parti civili mentre dal 27 al 4 ottobre potranno replicare i legali degli imputati, subito dopo dovrebbe arrivare la sentenza. Il giudice del tribunale dei minorenni, Maria Pino, ha già condannato a 8 anni e 8 mesi Riccardo Parrinello, che non aveva ancora 18 anni quando fu commesso il reato.
Le parole della vittima in aula
Ha negato di aver mai avuto una relazione sessuale col datore di lavoro dell’ex fidanzato e di avergli parlato della violenza subita definendola “un bellissimo rapporto” Asia, 19enne violentata un anno fa da 7 ragazzi al Foro Italico di Palermo. La giovane, citata a deporre su alcuni aspetti della vicenda dai legali degli indagati che avevano subordinato all’ammissione dell’esame la richiesta di abbreviato, è comparsa davanti ai giudici di Palermo.
In aula dunque ha smentito sia di aver avuto un rapporto col datore di lavoro del suo ex, sia di avergli detto la frase da lui riferita: “è stato bellissimo farlo con sette persone”. Il processo è stato rinviato al 9 settembre per l’esame degli imputati Angelo Flores (il maggiore del branco che filmò la violenza col telefonino), Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia, Samuele La Grassa ed Elio Arnao. Un settimo imputato, allora minorenne, è già stato condannato.
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