Anomalie nella gestione del personale in forza al corpo di polizia municipale di Palermo. A lanciare l’allarme è Daniele Galici dirigente sindacale Rsu-Ugl che sottolinea come, con il provvedimento del governo “quota cento”, sono circa duecentocinquanta i vigili urbani che entro il prossimo anno andranno in pensione e che godono già di centinaia di giorni di riposo-recupero, con un aggravio generale sul problema legato alla carenza di personale.
Ad aggravare la situazione, secondo il sindacato, si aggiunge il paradosso di una gestione dirigenziale che consente di bypassare l’obbligatorietà del riposo-recupero entro i 15 giorni successivi all’attività svolta. Norma che per altro, in forza del contratto nazionale del lavoro, non prevede possibilità di accumulo. A Palermo, denuncia Galici, accade invece che molti agenti arrivino ad immagazzinare diverse settimane di riposo, giorni durante i quali si viene creare un vero e proprio esodo balneare a scapito di coloro i quali, rispettosi delle regole, ottemperano alle disposizioni del contratto e che pertanto costretti a sobbarcarsi di una mole di lavoro insostenibile, subiscono scompensi psicologici.
Per Galici si tratta di “una gestione anacronistica e inammissibile che genera un calo vertiginoso della produttività del lavoro e dei servizi resi alla cittadinanza”. L’estate è alle porte e il sindacato ha chiesto alla dirigenza comunale chiarimenti sul “criterio in base al quale viene data la possibilità di alternare il riposo compensativo ai vigili di via Dogali che incontriamo in giro per le più disparate località balneari. Come diceva Gabriella Ferri in una celebre canzone del 1973 “Tutti al mare, tutti al mare…”. Insomma a pagarne le spese sono sempre i lavoratori onesti”.
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