Con l’emergenza rifiuti esplosa in piena estate tra il Palermitano e il Trapanese, interviene il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani. Da più parti invocato, specie dai sindaci stretti nella morsa tra gli adempimenti normativi e le difficoltà operative, il massimo rappresentante locale del governo ha deciso di convocare per giovedì prossimo una riunione del comitato per l’orine pubblico e la sicurezza.
Risolvere le criticità
L’obiettivo anzitutto sarà quello di capire come poter risolvere l’attuale grave situazione sul piano igienico e sanitario. L’intercessione del prefetto sarà quella di mettere in “collegamento” sindaci e Regione per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. Ci sono situazioni limite, come a Carini e Bagheria nel Palermitano, e ad Alcamo, nel Trapanese, dove cataste e cataste di rifiuti stazionano ai bordi delle strade, sia nei centri storici che nelle periferie. Le alte temperature di questi giorni stanno creando una grave situazione sanitaria.
Emergenza certificata anche dall’Asp
Che sia in atto una emergenza sanitaria a Carini lo certifica anche l’Asp di Palermo che ha scritto al Comune intimando la rimozione dei rifiuti al più presto “perché incombe “un serio pericolo per la salute pubblica oltre che un degrado ambientale amplificato tra l’altro alle elevatissime temperature di questo periodo”. La raccolta dei rifiuti indifferenziati sta andando avanti a singhiozzo, anche dopo la riapertura della discarica della Trapani servizi che può accogliere un quantitativo limitato di rifiuti.
Quantitativi insufficienti
Questi quantitativi autorizzati in discarica sono insufficienti per il fabbisogno di Carini, situazione aggravati poi dal blocco del servizio per ben due settimane che ha fatto proliferare i rifiuti per le strade. Ci sono anche situazione di pericolo come in alcune viuzze del centro dove i cumuli di rifiuti vengono dati alle fiamme e in alcuni casi hanno anche coinvolto abitazioni i cui prospetti sono stati danneggiati dalle fiamme.
L’ostinazione di chi non vuole differenziare
Per il sindaco Giovì Monteleone il problema non è solo di “sistema”, vale a dire di mancanza di discariche in Sicilia dove poter smaltire. Il problema è principalmente culturale, dovuto a chi si ostina a non voler differenziare i rifiuti: “In alcune zone è pieno di immondizia – sottolinea – e poi ci sono zone totalmente pulite, senza un sacchetto per strada. Significa che i rifiuti abbandonati non sono indifferenziati ma dentro c’è di tutto. Plastica, organico, metalli, carta. Tutta roba che si può differenziare e che sarebbe stata regolarmente raccolta se così fosse stato”.
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