Il polo industriale dell’ex Italtel di Carini si rafforza con il subentro di una nuova proprietà e l’obiettivo di migliorare fatturato e aumentare le assunzioni. E’ questo il succo che è venuto fuori dall’incontro avuto dalla Fiom, assieme alle altre organizzazioni sindacali, nella sede di Confindustria con la Tecno System, la multinazionale italiana che ha acquisito il controllo della Seli-Kab di Carini, azienda che si occupa di produzione di hardware all’interno dello stabilimento di Italtel.

Le paventate stabilizzazioni

Il subentro nelle settimane scorse della nuova proprietà, che ha manifestato l’intenzione di rilanciare ancora di più il sito e di stabilizzare i lavoratori interinali, è stata accolta positivamente dalla Fiom Cgil Palermo. Attualmente i dipendenti sono 93, più 15 in staff leasing che nel passaggio in Seli-Kab verrebbero stabilizzati. Tre nuove assunzioni sono state fatte a giugno e la sede palermitana adesso si occuperà anche della fatturazione, uno dei segmenti prima centralizzati, e che adesso saranno svolti in loco.

Il colosso Seli-Kab

La Seli-Kab, azienda di Electronic Manufacturing Services, nata nel 1974 da un’installazione della Sit-Siemens, è cresciuta negli anni fino a far parte di quello che Tecno System definisce “uno dei principali poli italiani per l’ingegnerizzazione e la produzione di apparati e sistemi elettronici”. Il fatturato attuale dell’azienda è di 32 milioni di euro e l’obiettivo è di arrivare ai 50 milioni nei prossimi anni. “L’arrivo di un’azienda solida come Tecno System, in grado di aumentare la capacità produttiva del sito e l’occupazione, su un territorio desertificato come quello palermitano,  è senz’altro una buona notizia” dichiarano il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti e Carmelo Calò, Rsu Fiom di Seli-Kab.

Serve l’impegno anche delle istituzioni

“La prospettiva che c’è stata presentata durante l’incontro – sostengono le sigle di categoria – è che l’integrazione fra Seli-kab e Tecnosystem, con lo scambio dei know-how reciproci, rafforzerà tutto il gruppo e in particolare segnerà la crescita del  sito palermitano. Questo esempio può fare da traino per lo sviluppo di nuove sinergie all’interno del polo di Carini, dove sono presenti altre aziende di punta del settore dell’innovazione tecnologica. Ma occorre l’impegno delle istituzioni a mettere in campo politiche industriali di sostegno per rendere le nostre aree industriali attrattive per l’imprenditoria interessata a investire e operare in Sicilia. Sforzo che fino a oggi è mancato”.

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