Cori e slogan in centro

“Il caro-bollette ci sta uccidendo”, a Palermo lavoratori, studenti e imprenditori in corteo

A Palermo la manifestazione contro i costi esorbitanti dell’energia elettrica. Dopo la mobilitazione di ieri a Enna, oggi tocca al capoluogo siciliano ospitare una delle tappe della protesta che vedrà il culmine il prossimo 7 novembre, sempre a Palermo, quando arriveranno migliaia di cittadini, imprenditori e rappresentanti dei sindacati per unirsi in un unico coro di allarme. 

Da piazza Politeama a piazza Pretoria

Il corteo di questa mattina è partito da piazza Politeama per giungere fino a piazza Pretoria per dire basta agli aumenti spropositati delle bollette. Tra i promotori della manifestazione di oggi c’è il  panificatore Gioacchino Quartararo, che nei giorni scorsi si è viste recapitare bollette per 80 mila euro.  Si tratta di una protesta unitaria per dire no al caro bollette e per chiedere interventi immediati a sostegno d’imprese e lavoratori sui quali gravano costi energetici non più sostenibili.

Il corteo e tanti cartelli

Nella prima mattinata, un corteo di auto dal Panificio Quartararo ha inondato Viale Regione Siciliana per arrivare a Piazza Castelnuovo – luogo del concentramento. “Che futuro avranno i nostri figli?”, si legge nei cartelli in piazza. Il corteo è partito, alle ore 10, da Piazza Castelnuovo per incontrare il Sindaco di Palermo a Palazzo delle Aquile. In testa uno striscione con su scritto “STOP maxi profitti e speculazione. Non ci ruberete il futuro!”, segno che i cittadini siciliani non vogliono piegarsi all’inflazione imposta sulle loro spalle. “Scendiamo in piazza, insieme a tutti gli altri comuni della Sicilia, per lottare uniti ad altri lavoratori e famiglie per scongiurare la chiusura delle attività e la perdita di posti lavoro” dichiara Gioacchino Quartararo, promotore della manifestazione.

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Caro vita frutto di speculazioni

Durante il corteo in Via Maqueda il corteo si è fermato a ricordare la Strage di Via Maqueda anche conosciuta come “Strage del pane” perché, oggi più che mai, è importante ricordare tutti i siciliani e siciliane che non si sono mai piegati al volere dello Stato italiano e hanno pagato con la vita la loro voglia di ribellarsi. “Il carovita e l’aumento progressivo del costo dell’energia – infatti – è il frutto di speculazioni scellerate che ricadono sui lavoratori e disoccupati. Non possiamo più pagare il costo di questa crisi, adesso tocca costringere chi specula a tagliare gli oneri”, dice Giovanni di Antudo Palermo.

Verso la mobilitazione del 7 novembre

Numerose le manifestazioni organizzate in provincia di Palermo nei giorni scorsi, da Altofonte a Castelbuono, sulle Madonie, ma anche a San Cipirello, San Giuseppe Jato e Monreale. Quella di Palermo di oggi è una delle tappe dei sit-in di protesta contro il caro energia promossi in diverse piazze siciliane dalle associazioni datoriali e sindacali, in vista della mobilitazione regionale in programma a Palermo il prossimo 7 novembre. È stata la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa), che in Sicilia rappresenta 55mila realtà tra piccole e medie imprese, artigiani, consumatori e pensionati, a organizzare la grande manifestazione collettiva e unitaria che porterà per strada migliaia di persone da tutta la provincia di Palermo ma anche dal resto della Sicilia, per dire no al caro bollette.

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Nelle aziende rincari in bolletta del 300%

Le bollette preoccupano non poco famiglie e imprese, costrette in qualche caso a sospendere le attività a causa dei costi di gestione e di produzione troppo elevati. Nel palermitano sono tanti i casi. “I rincari in bolletta registrati dalle nostre aziende sono del 300%. – dice Pippo Glorioso, segretario provinciale della CNA di Palermo – L’inflazione alle stelle sta erodendo stipendi e pensioni portando sul lastrico ogni comparto, ogni imprenditore, ogni famiglia”.

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