Anche in Sicilia si sta facendo spazio il “Partito dei Poveri”, movimento politico già strutturato a livello nazionale ma che sta mettendo radici anche a livello territoriale. Anche sull’isola cresce il malcontento generale dovuto al caro bollette e all’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, “un fatto che sta facendo crescere a dismisura i poveri”. Per questo un partito che li rappresenti sarebbe sempre più pronto a scendere in campo e starebbe sempre più ricevendo consensi e sostegno da parte di nuovi tesserati.

Un partito che nasce dal basso

Il Partito dei Poveri, come ci spiega Ruggiero Riefolo, coordinatore del partito per il Meridione, è un soggetto politico che nasce dal basso. “È nato nel 2009 nelle case popolari di Gallarate (comune in provincia di Varese ndr). Inizialmente era una semplice associazione di cittadini che si occupava di risolvere problemi quotidiani di gente in difficoltà, di fornire alimenti ai poveri. Adesso abbiamo deciso d’impegnarci in una azione politica”.

Non chiamateci ultimi, “non siamo l’ultima ruota del carro”

Il partito però non vuole essere “l’ultima ruota del carro” tra i partiti italiani, anzi, mira a conquistare una fetta sempre più ampia di popolazione. “Non siamo gli ultimi – dice Riefolo a BlogSicilia – al Partito dei Poveri possono aderire tutti, anche gli impiegati statati i quali devono capre che il potere di acquisto sta calando con l’aumento dei prezzi e con la speculazione elettrica”.

Speculazioni su carburanti ed energia

Il coordinatore per il Meridione del Partito dei poveri pone l’accento anche sulla speculazione sui prezzi dei carburanti. “Lo Stato – denuncia – specula anche sui carburanti come anche le compagnie petrolifere che vanno in Olanda a pagare le tasse. Lo stato permette ad aziende del petrolio italiane di vendere il prezzo del gas a prezzi più alti rispetto agli altri paese europei”. Riefolo però evidenzia anche che “lo Stato perde 40 miliardi di tasse dagli introiti dalle banche che vanno in Lussemburgo e Olanda”. Insomma lo sguardo del Partito del sud è orientato a combattere lo strapotere delle multinazionali e della grandi società di capitale che prendono in Italia e portano sondi e ricchezza altrove.

Lotta al precariato

Il Partito dei poveri guarda inoltre al lavoro e alla lotta al precariato, attaccando a piè pari i sindacati, rei, a dire di Riefolo, di aver “svenduto il lavoro a tempo indeterminato. Non c’è più tutela dei lavoratori. Sono tante le problematiche da affrontare in questa Italia ma i politici sono perduti nell’alta finanza”. “Il partito dei poveri si schiera con i deboli – aggiunge -, con gli ultimi che devono diventare i primi, si schiera con i valori della democrazia, i valori ‘sturziani’. Lo facciamo per servizio e non per servirci dei cittadini. La sovranità deve tornare al popolo italiano con strumenti di democrazia diretta e con strumenti di controllo dell’apparato dei comuni con referendum deliberativi e propositivi.

2,5 milioni di sostenitori

Così Riefolo, annuncia l’avanzata del Partito dei poveri anche in Sicilia, con Francesco Di Stefano come coordinatore regionale. “Il nostro obiettivo è fare politica di servizio, disinteressata, a servizio del popolo”.
Il partito a livello nazionale è già strutturato. “Ci sono segretari regionali e ci stiamo dando da fare per sviluppare l’adesione a questo partito. Tra sostenitori e attivisti, ci sono già 2.5 milioni e mezzo di persone.

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