“L’ apertura di Musumeci? Più che un messaggio a noi è un chiaro segnale di fumo ai suoi alleati e ai collaborazionisti del PD. Non possiamo non notare il repentino e inaspettato cambio di opinione del presidente della Regione rispetto a qualche settimana fa, ma questo, più che una reale apertura per risolvere i problemi della Sicilia, ha tutto il sapore della mossa di chi, in netta difficoltà a causa dei continui strattonamenti di giacchetta che non gli consentono di prendere con serenità le dovute decisioni per la Sicilia, vuole lanciare un messaggio chiaro alla sua compagine in vista della Finanziaria”.

A parlare è la deputazione Cinquestelle in Sicilia che torna a dirsi pronta a lavorare alle riforme per la Sicilia insieme al governatore ma vuole un ruolo attivo nellos crivere queste riforme e vuole farlo solo dopo che Musumeci si sarà liberato da pezzi della maggioranza che lo imbrigliano.

“È chiaro a tutti che i problemi del governo Musumeci nascono proprio da alcuni pezzi della sua maggioranza, così attaccata agli interessi personali e alle poltrone da dimenticare il bene della Sicilia, legando le mani al presidente della Regione”.

Si tratta, naturalmente, di una risposta indiretta e a distanza alla nuova apertura del governatore alla collaborazione.

“A noi non interessano le poltrone, ma solo il bene dei nostri territori. E la plastica dimostrazione di questo è rintracciabile nei numerosi interventi dei ministeri da noi sollecitati , come quello, prontissimo, di Luigi Di Maio per le zone terremotate ed alluvionate, quello di Danilo Toninelli, sul punto di nominare un commissario per le strade devastate della Sicilia, di Barbara Lezzi per la certificazione dei fondi europei e, non ultimo, il prossimo arrivo della ministra Trenta a Comiso per la firma del protocollo per la cessione dell’area del ministero della Difesa all’aeroporto.

Musumeci vuole collaborare? Ribadiamo quello cha abbiamo già detto nel recente passato: si liberi dall’imbarazzo di chi lega le sue mani e, attorno ad un tavolo, alla luce del sole e davanti ai cittadini, con un foglio bianco e due penne, scriviamo assieme le riforme per salvare la Sicilia. Non ci interessa altro, solo il bene della nostra terra. Ma prima si liberi dai suoi problemi, sulla sabbia non si costruisce nulla”.