“La Regione Siciliana intervenga urgentemente sugli adeguamenti degli importi precedentemente definiti nei bandi e nello stesso tempo intervenga per bloccare le speculazioni sul prezzo dei principali materiali da costruzione o qui si rischia il collasso”. A lanciare l’allarme sono i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Sicilia, Francesco De Martino, Paolo D’Anca e Giovanni Pistorio.

“Si rischia blocco di gran parte attività edili”

Ed aggiungono: “Se si dovesse perdere tempo si rischia il blocco di gran parte delle attività edili e purtroppo ciò potrebbe avvenire in maniera generalizzata. La paralisi potrebbe infatti riguardare sia le opere private che le opere pubbliche. Sono a rischio le opere finanziate attraverso il Pnrr ma anche i contratti di servizio e gli appalti aggiudicati negli anni passati, e sono tantissimi, ora in esecuzione”.

“Essenziale si apra confronto per trovare soluzioni”

Continuano: “Tanti cantieri impegnati nel 110% si stanno già fermando e si rischia di perdere migliaia di posti di lavoro. È essenziale si apra immediatamente il confronto per trovare soluzioni utili alla risoluzione del problema o tutto cadrà sulla tutela dei lavoratori edili, dei loro salari e dei parametri di sicurezza”.

Carovita, malcontento a macchia d’olio nell’isola

Intanto, contro il carovita divenuto insostenibile cominciano a registrarsi i primi visibili malcontenti in Sicilia. A Palermo in particolare in questi giorni si è costituito un movimento spontaneo che ha fondato anche una pagina Facebook dal titolo “Insorgiamo contro il caro vita”. Queste le motivazioni che hanno spinto il gruppo a costituirsi, secondo quanto si legge nella pagina social: “Contro i tagli alla sanità, disoccupazione e precarietà, carovita, aumento delle bollette, rimozione del reddito di cittadinanza; contro la guerra e le spese militari. Per l’aumento dei salari: insorgiamo! Costruiamo una grande mobilitazione a Palermo”.

“Insorgiamo contro il caro vita” ha un unico denominatore nella sua modalità di nascita: “La situazione politica, economica, sociale, sanitaria – aggiunge il gruppo spontaneo – ci chiama a ricomporre le lotte sociali, in uno spazio comune, dove studenti, operai, disoccupati, abitanti dei territori devono costruire una risposta dal basso contro la crisi imposta dai padroni”.

Il malcontento con il caro carburanti

Il movimento palermitano in questi primi giorni di attività sta lavorando fra la gente. Tema di attualità il caro carburanti: “Rispetto alla scorsa settimana – si legge in un recente post – si registrano aumenti del +4,5% sulla benzina e del +5,1% sul diesel. Il prezzo al litro continua a crescere, mentre le condizioni di vita peggiorano sempre di più. La classe politica non può più imporci rincari e sacrifici. Mentre le compagnie petrolifere si arricchiscono, mentre la guerra accresce i profitti dei potenti, dobbiamo organizzarci”.

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