“Superare con urgenza le forti restrizioni alla cessione dei crediti d’imposta per i bonus edilizi che stanno bloccando gli investimenti con effetti negativi sulla ripresa economica”. Ad affermarlo sono il presidente regionale della CNA, Nello Battiato, e i vertici di CNA Costruzioni Sicilia, il presidente Luca Calabrese e il coordinatore Maurizio Merlino.
“Con un’unica cessione del credito si penalizzano le imprese oneste”
“La Confederazione – affermano – continua a ripetere che limitare la cessione del credito a una sola volta rischia di paralizzare i bonus edilizi che hanno dimostrato di aver contribuito, in modo determinante, alla crescita del Pil dell’anno scorso nella nostra regione.
Le pesanti limitazioni stanno provocando il disimpegno degli intermediari nell’acquisto dei crediti di imposta con l’effetto di innescare una drastica frenata alla realizzazione dei lavori di riqualificazione e efficientamento energetico degli immobili, penalizzando di fatto cittadini e imprese onesti e rallentando la crescita economica e il positivo utilizzo delle risorse del PNRR”.
Chiesto intervento in Parlamento
“La CNA chiede con forza a tutte le forze politiche, presenti in Parlamento. – concludono Battiato, Calabrese e Merlino – di intervenire subito sul decreto all’esame delle Camere in sede di conversione dello stesso”.
Ritardo rimborsi e Superbonus
Il Superbonus 100% introdotto dal “Decreto rilancio” rischia ora di essere una fregatura per le imprese edilizie che hanno anticipato interventi di efficientamento energetico per privati e condomini. Dallo scorso novembre, infatti, i rimborsi ottenibili dalle imprese entro 40 giorni dalla presentazione della documentazione, sono stati bloccati dallo Stato per alcuni casi di truffe scoperte nel Paese. Casi in cui imprese dichiaravano interventi edilizi inesistenti per ottenere i bonus statali. Da qui il ritardo nelle procedure per le imprese oneste che invece anticipavano liquidità per effettuare i lavori edilizi.
A farne le spese quindi le imprese artigiane comportatesi correttamente. Gli anticipi economici costringono ora molte imprese a fermarsi.
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