Niente acqua corrente ormai da un mese in 29 appartamenti del complesso di case popolari del Comune di Palermo in via Fileti. Si tratta delle abitazioni dell’ultima torre, il corpo G scale O e P del grande complesso. Una situazione igienico sanitaria difficile che per una decina di giorni è stata tamponata dai residenti con l’arrivo di numerose autobotti ma adesso rischia di esplodere in tutta la sua gravità.

L’Amap ha chiuso i rubinetti

I rubinetti sono stati chiusi dall’Amap, l’acquedotto di Palermo, a metà maggio a causa di un consistente arretrato nel pagamento di bollette pregresse. fin qui sembrerebbe un normale contenzioso nella fornitura. Ma la situazione è molto più complessa di così. La maggioranza assoluta degli assegnatari, infatti, paga regolarmente le quote per l’acqua ma tre famiglie si sono sempre rifiutate di pagare facendo crescere, in oltre un decennio, il livello di morosità. A queste si aggiungono altre famiglie che hanno occupato abusivamente alcune delle abitazioni senza avere titolo di assegnazione dell’immobile.

Pochi morosi e abusivi rendono invivibile la condizione degli assegnatari

“Pochi morosi e qualche abusivo – denunciano gli abitanti delle case di via Fileti – ci rendono la vita impossibile. Vivere senz’acqua è da terzo mondo. Ci sono rischi sanitari importanti. Bisogna tutelare le persone oneste che hanno sempre pagato” dicono i manifestanti.

“Già una prima volta – continuano – il Comune, nella qualità di proprietario degli immobili – si è fatto carico delle quote di alcuni morosi permettendo il ripristino della fornitura. Chiediamo al Comune di farlo di nuovo  e poi rivalersi sui morosi. L’amministratore ha comunicato agli uffici comunali l’elenco dei morosi e le cifre dovute indicando anche la presenza degli occupanti abusivi. Non possiamo pagare noi anche per loro e non possiamo rimanere senz’acqua”.

Ferrandelli: “Forniture solo ai regolari, a disposizione per le certificazioni”

“Tutti i soggetti titolari di una regolare assegnazione e che hanno una regolare posizione rispetto al pagamento delle forniture hanno il pieno diritto di accedere all’approvvigionamento idrico – dice a BlogSicilia l’assessore comunale al settore Fabrizio Ferrandelli – ma non c’è dubbio che bene fa l’Amap a procedere al recupero delle somme che le sono dovute”.

La situazione è, dunque, complessa e secondo l’assessore c’è una sola via perseguibile “I miei uffici sono a disposizione dell’Amap per tutti gli adempimenti e le certificazioni necessarie ad aprire un nuovo contratto di fornitura singolarmente a ciascuno utente in regola”.

Di fatto l’assessore invita gli assegnatari ad abbandonare il sistema di fornitura condominiale e ricorrere a contratti personali con l’Amap. E’ indubbio che bisogna adoperarsi per garantire il diritto di chi rispetta le regole”.

Difficoltà logistiche

I residenti, però, lamentano difficoltà logistiche nell’avvio di forniture singole ai piani e temono che eventuali contatori “personali” vengano violati con allacci abusivi. In passatoi, infatti, ignoti hanno già rotto i sigilli apposti dall’Amap in più di una occasione.

La soluzione per manifestanti resta l’anticipo delle somme da parte del Comune ma per il comune si tratta di una strada non percorribile. Il Comune  non può sostituirsi nel pagamento delle utenze che sono, comunque, frutto di un rapporto privatistico fra gli assegnatari ed il gestore della rete idrica.

La situazione attuale

Nel complesso, dopo dieci giorni completamente senz’acqua ed altri dieci durante i quali si è fatto fronte con le autobotti, da ieri sera i 29 appartamenti sono nuovamente senza acqua corrente e la protesta monta così come la tensione fra i regolari e i morosi. Una situazione che rischia di diventare esplosiva.