Utilizzare gli ex sportellisti, che hanno già maturato un’esperienza ultra decennale in seno alle cosiddette “Politiche Attive del Lavoro”, per velocizzare le procedure relative alla gestione degli ammortizzatori sociali in Sicilia.
È la richiesta del Sinalp – federazione scuola e formazione – al presidente della Regione Siciliana.
“Nell’interesse esclusivo dei soggetti di cui alla legge regionale n. 24 del 26/11/2000 art. 12 e di tutti i lavoratori percettori degli ammortizzatori sociali previsti dall’art. 22 del Decreto Legge 17/03/2020 n.18., chiede con forza il rispetto e l’applicazione del dettato normativo ( art. 25 comma 3) contenuto nella legge di stabilità regionale 2020/2022 approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana in data 02/05/2020”, dichiara la dott.ssa Rosanna Cocomero, segretario regionale del Comparto Servizi Formativi.
“Potrebbero sicuramente fornire un sostanziale contributo per velocizzare le procedure relative alla gestione degli ammortizzatori sociali – continua -, garantendo ai tanti lavoratori che non percepiscono da diversi mesi alcuna remunerazione, la cassa integrazione COVID 19, prevista dalla normativa vigente.
“Invitiamo quindi le autorità regionali, a volere applicare, con estrema tempestività, le normative vigenti – conclude – avviando al Ciapi di Priolo i lavoratori di cui alla legge 24/2000 art.12 (Servizi Formativi ex Sportelli Multifunzionali)”.
Da tempo gli ex sportellisti dei Centri per l’Impiego siciliani chiedono di poter tornare al lavoro. La loro mobilitazione si è concretizzata in innumerevoli appelli e scioperi della fame.
Intanto, la scorsa settimana, un avvocato palermitano ha avanzato al governo regionale una proposta: accettare la costituzione di un gruppo di volontari disposti a lavorare gratuitamente le pratiche relative alla cassa integrazione. La proposta è arrivata proprio mentre infuriava la polemica relativa al famigerato ‘bonus’ di 10 euro per ogni pratica lavorata. Una richiesta, ha riferito un dipendente regionale a BlogSicilia, mai avanzata dai lavoratori bensì dai sindacati.
Fatto sta che le pratiche per la cassa integrazione in Sicilia vanno assai a rilento: sono circa 150mila i siciliani che attendono questa misura di ristoro e di aiuto a causa dell’emergenza economica determinata dal Covid19.
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