Non c’erano solo le torture gratuite ai disabili ma anche maltrattamenti ad animali. Paolo Conoscenti, 37 anni, uno degli operatori sanitari della struttura “Suor Rosina La Grua Onlus” di Castelbuono coinvolto questa mattina nell’operazione “Relax” della guardia di finanza, è indagato infatti anche per maltrattamenti e sevizie agli animali. L’episodio in questione avvenne il 14 settembre del 2020. “Dopo essersi guadagnato la fiducia di un cucciolo di gatto – si legge nell’ordinanza – invitandolo con la mano ad avvicinarsi, lo colpiva violentemente con un calcio”. In questo modo fu scaraventato contro il sottotetto del cortile dell’associazione andando a provocare lesioni all’animale.

Le conseguenze di quel gesto

Il gatto, dopo l’urto, precipitava rovinosamente sul pavimento ed iniziava a contorcersi per il dolore: “Lo ha sottoposto, comunque, ad inutili sevizie” prosegue sempre l’ordinanza. L’orrore che è venuto fuori dall’operazione scattata all’alba di questa mattina ha lasciato sgomenti tutti. Ad essere scoperti gravi atti di violenza e maltrattamento nei confronti dei disabili assistiti nella struttura “Suor Rosina La Grua Onlus” a Castelbuono. Le fiamme gialle hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Termini Imerese nei confronti di 35 soggetti che operavano a vario titolo nella struttura per assistenza disabili gravi. Sono accusati a vario titolo, dei reati di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e frode nelle pubbliche forniture.

In settori delicati “garantire vigilanza”

“Le responsabilità individuali di questa tristissima vicenda le accerterà la magistratura. Ma è fuori di dubbio che è necessario garantire attività ispettive e di vigilanza, in settori così delicati. Lo diciamo da tempo. Non basta “che le carte siano a posto” quando poi nessuno va a vedere cosa succede nella realtà”. Claudio Barone alla guida della Uil Pensionati, commenta così l’operazione “Relax”. E aggiunge: “Oggi si sono scoperti comportamenti criminali sulla pelle dei disabili. Nei mesi scorsi sono emersi orrori anche in case di riposo. Non c’è nessuno che si assume la responsabilità di gestire i controlli, salvo accorgersi che qualcosa non va solo dopo il meritorio intervento di inquirenti e forze dell’ordine che però non possono supplire ai buchi neri di un sistema non trasparente. Non è un andazzo più tollerabile”.

Monitoraggio costante

“Va previsto – sempre secondo Barone – il censimento delle strutture e il monitoraggio sistematico delle condizioni in cui viene erogata l’assistenza ai soggetti più deboli che non possono essere lasciati in balìa di criminali troppo spesso impuniti. Per questo chiediamo al governo regionale di non limitarsi come al solito a ipocrite querimonie ma di aprire un serio confronto per avere contezza di come vengono usate le risorse pubbliche per garantire servizi essenziali a non autosufficienti e anziani anziché ingrassare malfattori”.

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