Una pioggia di critiche sta investendo il Governo Musumeci dopo che la Sicilia è stata inserita nella fascia delle regioni in zona arancione. L’opposizione è, infatti, scatenata e chiede che vengano pubblicati adesso i dati reali della gestione dell’emergenza in Sicilia.

“I dati che hanno portato alla decisione di classificare la nostra regione nel segmento arancione siano resi pubblici e comparabili con quelli delle altre regioni d’Italia e con gli altri dati, che non possono più essere sottovalutati, relativi alla situazione economica della nostra regione”, è quanto afferma Attiva Sicilia.
“Soltanto ciò potrà determinare la consapevolezza di un’emergenza che in Sicilia, a giudizio non solo nostro, potrebbe essere affrontata in maniera meno penalizzante. E potrà restituire ai siciliani la necessaria fiducia verso chi ha il potere decisionale davanti a una disposizione che oggi viene letta come ingiusta ed eccessivamente severa”.

La senatrice messinese Grazia D’Angelo del M5S, reputa, surreali le dichiarazioni dello stesso Governatore siciliano. “Musumeci – dice – conosce perfettamente la condizione di estrema vulnerabilità della sanità siciliana e già da aprile sa quali sono i 21 parametri stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico da rispettare. Musumeci e l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, dovrebbero avere l’onestà di ammettere ai siciliani i propri errori nella gestione del sistema sanitario siciliano, fra la prima e la seconda fase dell’emergenza sanitaria”. le fa eco il vicepresidente della commissione Attività produttive alla Camera, il deputato M5S Andrea Giarrizzo: “Oggi ci troviamo con ospedali al collasso, Posti Covid tutti pieni nei reparti, ad esempio a Palermo, del Cervello e dell’ospedale Civico, dove perfino i rispettivi pronto soccorso sono paralizzati. Anche l’ospedale di Partinico – ospedale interamente destinato a pazienti Covid – è in crisi, qui si assiste a lunghe code e i posti sono quasi al completo. Il governatore conosce sin troppo bene quali sono le soglie limite dei vari indicatori che classificano i livelli di rischio, è da più di sei mesi che la Regione fornisce le informazioni al Governo nazionale relative all’andamento di quei 21 indicatori. Quindi le decisioni prese sono state sulla base di dati forniti dalla stessa Regione”.

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, attacca l’assessore alla Sanità Razza. “Pensava davvero che questa estate fosse più importante occuparsi della fiera dei cavalli, del giro d’Italia e dei finanziamenti a Dolce e Gabbana? Il ‘meravigliato’ Assessore, non sa che l’ISS ha previsto una escalation del contagio in Sicilia nei prossimi 10 giorni? Non sa il povero Razza che tra i parametri considerati c’è anche la gestione dei Pronto Soccorso, delle RSA, dei tamponi, del tracciamento dei contagi? Arrivati a questo punto due sono le cose: o mente Razza o mentono tutti gli altri, a cominciare da Speranza”. Lo afferma il sindaco di Messina, Cateno De Luca”.

“Sono basita ed amareggiata dal comportamento dei nostri governanti regionali. Per la Sicilia è un duro colpo essere nella zona arancione, una parte del mondo produttivo avrà grandi difficoltà che dobbiamo impegnarci ad affrontare perché nessuno merita di restare indietro per l’incapacità di un sistema malato”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook la senatrice di Italia Viva, Valeria Sudano. “Mi rendo perfettamente conto – prosegue l’esponente Iv – che il sistema sanitario siciliano era già in pessime condizioni e che quindi non era per nulla facile affrontare questa pandemia. Ma non è accettabile l’arroganza di chi invece racconta di avere bacchette magiche e di aver risolto tutti i problemi in solitudine, di chi non fa altro che incensarsi pensando che i nodi non arrivino mai al pettine”.