Oggi la commissione regionale Antimafia all’Assemblea Regionale Siciliana, presieduta da Antonello Cracolici, ha festeggiato con un brindisi l’arresto di Matteo Messina Denaro.

“Questo brindisi – dice Cracolici – lo facciamo a nome di tutti i siciliani che insieme con noi hanno vissuto il 16 gennaio come una giornata di liberazione. La mafia ha perso: questo non significa che non sia ancora pericolosa. Oggi più che mai dobbiamo convincere i siciliani che l’antimafia conviene alla Sicilia”.

Carcere duro per il boss, Nordio ha firmato il 41 bis

Carcere duro per il boss. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato questa mattina il 41bis per Matteo Messina Denaro. Il boss di Cosa Nostra è stato catturato ieri dai carabinieri del Ros, presso la clinica La Maddalena di Palermo dopo 30 anni di latitanza.

Indagato il medico di Campobello che aveva in cura “Andrea Bonafede”

Intanto, Alfonso Tumbarello, 70 anni, il medico che aveva in cura Andrea Bonafede, alias Matteo Messina Denaro, è indagato nell’ambito dell’arresto del super latitante. Tumbarello è di Campobello di Mazara ed è stato per decenni medico di base in paese, sino a dicembre scorso, quando è andato in pensione. Tumbarello sino a qualche mese fa è stato medico del vero Andrea Bonafede, 59 anni, residente a Campobello di Mazara e avrebbe prescritto le ricette mediche a nome dell’asistito. Ieri i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di Campobello, di Tre Fontane e l’ex studio del medico che è stato anche interrogato.

De Lucia “Fetta della borghesia siciliana lo ha aiutato”

“C’è stata certamente una fetta di borghesia che negli anni ha aiutato Messina Denaro e le nostre indagini ora stanno puntando su questo” ha detto, senza mezzi termini, il procuratore Maurizio de Lucia durante la conferenza stampa sulla cattura del boss. Una indicazione precisa sulla direzione che prendono, adesso, le indagini.

“Nessuna delle vittime resterà senza risposta. Io, il mio ufficio e le forze dell’ordine continueremo a rivolgere i nostri sforzi in questo senso”. Così durante la conferenza stampa sulla cattura di Messina Denaro il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia ha risposto al padre dell’agente Nino Agostino, ucciso dalla mafia. Agostino aveva chiesto se, dopo la cattura del capomafia, si riuscirà ad avere risposte sui delitti irrisolti come quello del figlio.

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