C’è un nuovo collaboratore di giustizia in Cosa nostra: è il capomafia di Altavilla Milicia Francesco Lombardo. La seconda “defezione” nella famiglia: qualche mese fa era passato tra i ranghi dei pentiti il figlio Andrea, anche lui uomo d’onore.

Era stato lui a lanciare, nel corso del processo in cui è imputato di omicidio, un appello al padre. Un invito accorato a seguire la sua decisione, a proseguire nel cammino di fede intrapreso insieme e un’occasione per farsi perdonare per i peccati commessi.

Francesco Lombardo è stato arrestato nel 2012. A prendere il suo posto al vertice della “famiglia” è stato il figlio, Andrea, che per due anni ha tenuto le redini del clan, per poi finire in manette nell’ambito dell’inchiesta denominata Reset. Tre mesi fa il rampollo mafioso è passato dalla parte dello Stato. Il padre lo ha seguito e ha cominciato a collaborare con l’aggiunto Salvo De Luca e la pm Francesca Mazzocco. La notizia del “pentimento”è stata resa nota in aula oggi pomeriggio dallo stesso Lombardo, che ha annunciato di aver cambiato il difensore durante l’udienza del processo in cui è imputato di mafia ed estorsione. In pochi mesi è il terzo capomafia del palermitano che decide di parlare con i magistrati: dopo il blitz “Cupola 2.0”, che ha svelato la ricostituzione della Commissione provinciale di Cosa nostra, hanno cominciato a collaborare coi pm il boss di Villabate Francesco Colletti e il padrino di Misilmeri Filippo Bisconti.