Prosegue l’occupazione da parte dei 139 lavoratori licenziati del Cedi Sisa Sicilia di Carini.

Mentre i sindacati litigano sulla validità degli accordi, i dipendenti aspettano, litigano a loro volta e soprattutto vedono il futuro sempre più nero.

Nei giorni scorsi Asia e Cildi hanno firmato con l’azienda un accordo che prevederebbe il tfr per i lavoratori e sei mesi di cassa integrazione. Ci sarebbe anche l’ipotesi di una cessione dell’azienda ad un altro imprenditore ma i lavoratori chiedono di sapere di più.

I sindacati confederali, Filcams, Uiltucs e Fisascat contestano la validità dell’accorso sottoscritto in quanto Asia e Cildi non sono firmatari del contratto di lavoro, ma questi ultimi si difendono sostenendo di essere riconosciuti a tutti gli effetti dal ministero tramite apposito decreto.

Si spacca anche il fronte dei lavoratori, che stanno decidendo da che parte stare, quindi o con i sindacati autonomi o con i confederali.

In una nota, Filcams, Uiltucs e Fisascat ribadiscono che l’accordo è da ritenersi nullo in quanto sottoscritto con “sigle sindacali autonome non firmatarie del contratto collettivo e quindi non rappresentative sul piano nazionale, regionale e provinciale”.

I Confederali hanno dunque indetto l’assemblea permanente dei lavoratori aderenti a Filcams, Uiltucs e Fisascat con un sit-in negli spazi del Cedi Sisa Sicilia e chiedono “di ricevere informazioni sullo stato delle trattative con l’imprenditore che sembrerebbe aver mostrato interesse alla struttura che diviene conditio per auspicati accordi a tutela di tutti i livelli occupazionali”.

Articoli correlati