Ferrovie

Raddoppio Cefalù-Castelbuono, dalla Cina la talpa Tbm “Margherita”, via ai lavori

L’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone parteciperà domani, giovedì 3 marzo, alle ore 11, alla cerimonia di avvio di Margherita, la “talpa” meccanica TBM giunta dalla Cina per essere utilizzata nell’ambito della realizzazione del raddoppio ferroviario Cefalù/Ogliastrillo-Castelbuono, linea Palermo-Messina.

La cerimonia e i presenti

Saranno presenti Vera Fiorani, amministratrice delegata di Rete ferroviaria italiana, il direttore generale della società Toto costruzioni generali, Alfonso Toto, Andrea Nardinocchi, amministratore delegato di Italferr, il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, il sindaco di Pollina, Pietro Musotto, il sottosegretario Mims, Giancarlo Cancelleri.

La talpa TBM “Margherita”

La Tbm (Tunnel boring machine dual mode) “Margherita” verrà impiegata nello scavo della galleria Cefalù, uno dei quattro tunnel previsti nel raddoppio ferroviario. La tratta Cefalù-Castelbuono, ancora in fase di realizzazione, si estenderà su una superficie di oltre 12 km e avrà un costo di circa 380 milioni di euro. 

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Come partecipare

Per raggiungere il luogo della cerimonia dall’A20 Me-Pa, occorre uscire al casello di Cefalù e percorrere circa un chilometro lungo la Ss 113 in direzione Cefalù. Il cantiere si trova sulla sinistra, in prossimità del Palazzetto dello sport “Ogliastrillo” (lato mare). Qui il link a google maps: https://goo.gl/maps/pruQzPyeEtf7Jm8G6.

L’accesso all’area dell’evento è subordinato all’esibizione del green pass rafforzato.

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L’appalto in netto ritardo

Dopo 4 anni di silenzio e ritardi lo scorso 18 aprile 2019 finalmente partivano i cantieri. Dopo appena 8 mesi, cioè lo scorso 19 dicembre 2019, i sindacati denunciavano già il rischio stop ai lavori per ritardi nei pagamenti all’impresa Idrogeo srl, affidataria della Toto, che stava eseguendo lo scavo della galleria nei pressi di Sant’Ambrogio. Poi nel 2020 la ripresa dei lavori e nuovi ritardi a causa della pandemia.

L’intera opera, per un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro, è il proseguimento del raddoppio già in esercizio fra Fiumetorto e Cefalù Ogliastrillo. Il cronoprogramma originario prevedeva la fine lavori nel 2023, data che quasi certamente non sarà rispettata per i ritardi accumulati.

Polemiche sul circuito Targa Florio

Intanto due giorni fa sono scoppiate delle polemiche su un altro progetto di RFI. Un viadotto e una rotonda potrebbero cambiare il volto dell’area chiamata Floriopoli, che comprende i box, le tribune, la torre dei cronometristi del circuito stradale della Targa Florio, la gara automobilistica più antica al mondo, nata nel 1906.

Il piano allarma alcuni sindaci delle Madonie, che puntano molto sull’integrità del circuito per il rilancio dell’economia turistica della zona e temono che il progetto cancelli un pezzo di storia.

Le nuove infrastrutture sono previste nell’ambito del progetto sul raddoppio della ferrovia Palermo-Catania-Messina. I lavori nell’area, che ricade nel Comune di Termini Imerese, sono previsti nella tratta Fiumetorto-Lercara Friddi, 30 chilometri a doppio binario.

“Progetto Rfi ricade su tracciato di gara”

I Comuni interessati dall’opera hanno ricevuto gli elaborati da Rfi, lo scorso 21 gennaio, e dovranno esprimere pareri entro il 21 aprile. Le osservazioni alla richiesta di Via, fatta pervenire da Rfi al Ministero per la transizione ecologica, dovranno pervenire entro il 12 marzo.

Tra le opere è prevista l’eliminazione del passaggio a livello all’incrocio delle statali 113 e 120, con la realizzazione di un viadotto che, dall’area del bivio di Sciara, attraversa la vallata del Torto, supera l’omonimo fiume e il nuovo tracciato ferroviario e termina a ridosso di Floriopoli dove sono previste una rotonda, una nuova strada e il consolidamento del costone.

L’impatto delle nuove strutture sulla vallata del Torto, sui fertili terreni agricoli che la compongono e sullo storico tracciato motoristico, aveva già allarmato il Consiglio comunale di Termini Imerese che, nel 2004, aveva bocciato un’ipotesi simile proposta da Rfi nell’ambito di un altro progetto, quello della velocizzazione della tratta Palermo-Agrigento.

In queste settimane il Comune di Termini Imerese e la Città metropolitana di Palermo stanno pensando a un Parco tematico a Floriopoli dedicato al motorismo e alla Targa Florio. Inoltre, la legge regionale 9 del 2002 include la corsa siciliana nel “patrimonio storico-culturale della Regione Siciliana, insieme ai tre circuiti storici: Piccolo (72 km); Medio (l08 km) e Grande (148 km) e alle tribune”. Recentemente la Regione ha posto un ulteriore vincolo sul marchio della Targa.

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