Il Cefpas è nato nel 1993, il centro ha vissuto anni tormentati prima di poter diventare operativo, ora Musumeci punta a rilanciarlo

  • Il progetto venne finanziato con i soldi del FIO della Comunità economica europea. L’idea di creare quel centro va attribuita a Bernardo Alaimo, esponente della sinistra Dc negli anni novanta
  • Alla guida del centro c’è Roberto Sanfilippo, ingegnere e manager legato al centro destra ma con un curriculum di quasi trenta pagine

 

Cefpas. Dietro questo acronimo difficile da pronunciare si svela il volto del futuro della sanità d’eccellenza. In ogni sua articolazione, dalla formazione alla medicina a distanza, dagli interventi sul territorio alla digitalizzazione del sistema sanitario. Cefpas vuol dire “centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario”.

Il nuovo corso

Ha sede a Caltanissetta, al centro della Sicilia. Per il governo regionale, presieduto da Nello Musumeci, deve diventare il polo centrale per il rilancio della zoppicante – da sempre, nessuno si senta offeso – sanità siciliana.

Lo deve essere oggi, in tempo di pandemia, ed ancor più nel futuro, quando il covid2019 si spera resti soltanto un brutto ricordo. La storia del Cefpas nasce sotto il segno del tormento. Viene istituito con una legge regionale del 1993, ma i primi passi del polo sanitario e formativo saranno accidentati.

Alla guida della struttura, c’è da quasi tre anni l’ingegnere Roberto Sanfilippo. Sulla nomina del manager di origini catanesi, ma nativo di Genova, qualcuno storce il naso per la sua appartenenza politica (fece parte del gabinetto di Stancanelli, ex sindaco di Catania). Ma ventotto pagine di curriculum vitae nei fatti cristallizzano i “plus” del manager, voluto da Musumeci alla guida del polo nisseno. Per capire cosa faccia di concreto questa struttura bisogna dotarsi di pazienza e di un buon dizionario per la lingua inglese. Nulla di strano, in fondo il sommare tecnologia, gestione manageriale e sistema sanitario, comporta un ricorso “necessario” alle terminologie sassoni.

Cosa è e che cosa fa

Dal sito del centro si legge che  “coniuga metodologie e tecnologie all’avanguardia a supporto dell’apprendimento, dell’eccellenza e della diffusione delle best practices nell’ambito della Formazione e della Salute pubblica”. Ancora dal sito, apprendiamo che “ad oggi, il Centro ha realizzato più di 11.000 giornate di formazione registrando più di 200.000 presenze e coinvolgendo gli operatori sanitari in attività plurimodulari, percorsi formativi e Master in modalità residenziali, in house, FAD e blended learning”. Ma prima di raccontare quanti soldi siano necessari per portare avanti progetti e attività del Cefpas, un piccolo salto nel passato è utile per capire quale sia stata la gestazione del centro nisseno.

La storia del Cefpas

Perché il Cefpas ha un “papà”. Si chiama Bernardo Alaimo, assessore alla Sanità dal 1987 al 1993. Esponente della sinistra democristiana legata al Ministro e segretario regionale Dc, Lillo Mannino. Anche Alaimo affronterà la stagione giudiziaria che porta alla fine della seconda Repubblica. E’ coinvolto in alcuni procedimenti giudiziari, ma ne esce a testa alta. Nei cinque anni alla guida dell’assessorato alla Sanità,  Alaimo aveva immaginato un programma di rilancio per la città di Caltanissetta. Aveva ideato un progetto e ne aveva buttato le fondamenta. Il Cefpas era uno dei pilastri di quel progetto che avrebbe puntato a un sistema integrato con università, ospedale S.Elia e  la creazione di un quarto Polo sanitario regionale.

Esattamente come immagina oggi il presidente Musumeci, Caltanissetta, posta al centro della Sicilia, sarebbe dovuta diventare una citta dei servizi, con una marcata specializzazione nel settore sanitario. Di quel progetto, in realtà, resta solo il Cefpas come perno centrale, seppur con uno scartamento ridotto – almeno fino ad oggi – rispetto a quanto immaginato da Alaimo.

I primi anni

I primi tre anni saranno un incubo. E dire che alla prima, posticcia, inaugurazione del Cefpas era arrivato Papa Wojtila.  La cronaca dei primi trentasei mesi di vita la racconta Attilio Bolzoni, principe dei giornalisti d’inchiesta di Repubblica. Nel 1996, Bolzoni fa il punto. Il titolo racconta già tutto: “La megascuola degli scandali”.  “Dove siamo finiti? – si chiede Bolzoni – Siamo finiti al confine del mondo civile, dentro uno scandalo costato 63 miliardi e 803 milioni di lire, finanziamenti arrivati fin quaggiù per perdersi nei labirinti della burocrazia o negli oscuri progetti di qualche grand commis della Regione Sicilia”. Il cronista insiste: “Alla periferia di Caltanissetta è sorta una “cittadella” che potrebbe trasformarsi nella prima Scuola pubblica di Sanità italiana, è stata costruita nel 1988 con i soldi della Comunità Europea, è stata inaugurata e benedetta dal Papa nel 1993 ma, da allora, è rimasta sempre chiusa. Il perché, esattamente nessuno lo sa: si sospettano inconfessabili piani di spartizione del “bottino”, si intuiscono gli appetiti dei soliti baroni universitari o gli interessi dei soliti e famigerati alti funzionari degli assessorati regionali, sta di fatto che da 3 anni la “cittadella” è deserta”.

La partenza vera

Ma nel 1996 finalmente si parte. Ma non tutto va secondo i progetti originari del disegno di legge.  Una chiave di lettura la offre Mario Arnone, storico esponente del Partito comunista a Caltanissetta, scomparso nel 2016. Arnone individua i motivi che portano al ridimensionamento del sogno nisseno. Una lotta di potere , una vera disfida tra  i signori del voto di Caltanissetta opposti a quelli di Enna. Secondo la ricostruzione di Arnone, quando Alaimo finisce sotto indagine, vengono spostati i fondi del Piano Sanitario regionale e Vladimiro Crisafulli, allora Vice Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, riesce a far valere le sue ragioni per far nascere l’Università di Enna, la  Kore. Secondo Arnone, quella mossa di Vlad il rosso “obbligò tutti i Consorzi universitari siciliani a rinunciare a tutti i loro progetti. Da noi significò il fallimento del progetto di un serio corso decentrato. L’intera risorsa finanziaria era stata strappata ai compiti per cui era stata istituita. In compenso nacque l’Università privata Kore di Enna, ripeto privata nonostante il tentativo di spacciarla come quarta università pubblica siciliana”. Con la manovra che porta alla nascita della Kore, collassa il progetto universitario di Caltanissetta. E il Cefpas?  Il timer si sposta al 1997. Ecco cosa Arnone scrive di quegli anni: “Vengo infine al Cefpas. Ad aggredire subito questo sogno pensò il deputato neo eletto di Forza Italia, Alessandro Pagano, designato (dopo qualche settimana dalla sua elezione) al ruolo di Assessore alla Sanità. Il primo atto compiuto dal detto fu quello di impedire che il Centro costruito con un investimento di 60 miliardi del FIO (Fondo Investimenti per l’Occupazione della Comunità Europea), e sul quale si era puntato per le grandi possibilità che venivano offerte dalla unificazione della formazione e dell’aggiornamento nel settore sanitario nell’aria mediterranea   venisse privato della natura giuridica di ente strumentale della regione e che fosse invece considerato come ente ausiliario. È facile individuare la manovra: il Cefpas come ente ausiliario avrebbe potuto svolgere la sua attività non più come unica struttura designata dalla legge, ma insieme (se non in competizione) con tutti gli altri soggetti eventualmente abilitati. Cito quelli che furono riconosciuti, attraverso un provvedimento di detto Assessore dell’11 Aprile 1997: oltre al Cefpas, Ordine dei Medici, Sindacati medici, case farmaceutiche, associazioni e istituti accreditati ecc. ecc. La battaglia politica che si svolse nelle sedute del 13 maggio e del 29 luglio 1997 tentò di ostacolare il progetto di Pagano, che avrebbe ridotto, come poi di fatto avvenne, il Cefpas ad una sorta di affittacamere, per attività finanziate da altre decine, se non centinaia, di soggetti. Fu allora che svanì il sogno di un centro di livello meridionale e mediterraneo, per il quale erano già stati organizzati gli organici necessari, nonché utilizzabili le notevoli strutture .

 (prima puntata – segue)